Da “PROPOSTA” – 29 aprile 2018
settimanale della parrocchia di San Giorgio di Chirignago
Nell’articolo di fondo don Roberto racconta ai suoi parrocchiani le fatiche che si è sobbarcato durante l’anno pastorale, quasi una specie di martirio incruente, e delle incombenze delle quali afferma di non voler farsi più carico. Poi si dilunga ad informare sugli incontri relativi al mese di maggio. In verità a me pare un programma assai complesso e difficile da ricordare, forse perché mi è sempre sembrato più facile organizzare un incontro di preghiera quotidiano per i ragazzi ed uno per giovani ed adulti.
Il periodico riporta poi le impressioni del centinaio di ragazzi di questa parrocchia che hanno partecipato al pellegrinaggio diocesano.
Segnalo poi due pratiche parrocchiali che ritengo quanto mai significative: il catechismo per adulti e la prima comunione fatta in terza elementare.
Ultimo elemento assai significativo, la pubblicazione di un articolo quanto mai valido di un altro periodico parrocchiale. Ritengo questo fatto quanto mai valido ed intelligente. Se la cosa si ripetesse anche in altri periodici parrocchiali, penserei che la mia rassegna stampa sta raggiungendo un risultato assai significativo.
don Armando
CARI PARROCCHIANI VI SCRIVO
Quasi al termine dell’anno pastorale, cari miei parrocchiani, mi sento di scrivervi in modo che possiate leggere e riflettere su quanto vi dirò.
L’anno che si sta concludendo è stato per me particolarmente faticoso. Potete capirlo benissimo.
Tutto il peso e tutta la responsabilità della nostra parrocchia, numerosa di abitanti ma soprattutto ricchissima di gruppi ed attività (grazie a Dio), l’ho sentito sulle mie spalle anche se a portarlo con me ci sono stati soprattutto la Katia e don Sandro.
Quasi al termine di questa impresa, guardando indietro, posso dire con umile onestà, che sostanzialmente abbiamo tenuto e che abbiamo portato avanti tutte le iniziative e tutti i gruppi che c’erano nello scorso anno. Perfino con la benedizione delle case sono alla pari con gli anni passati.
Tutto questo ha avuto il suo costo: la sveglia molto presto al mattino e una costante tensione per esserci: alte sera mi sento un rudere. Nelle cose dello Spirito quasi ci siamo. Ma nelle cose “materiali” o di “contorno”, cari amici, non posso essere più di aiuto a nessuno. E qui volevo attirare la vostra attenzione.
IL MAGNA E BEVI.
Io non potrò che fare qualche firma su documenti che altri avranno preparato.
Non sono, però, in grado di convocare e di guidare nessuna riunione per organizzarlo, gestirlo, concluderlo. Non sono in grado di trovare manodopera e addetti ai vari settori.
Per questo chiedo umilmente a chi ha lavorato lo scorso anno di riproporsi quest’anno. Se ci sarà questo senso di responsabilità collettivo si potrà fare altrimenti, con dispiacere, dovremo farne a meno Lo stesso discorso vale (anche se gli appuntamenti sono ancora lontani nel tempo) per il PAN E VIN/BEFANA e per il CARNEVALE.
Io non ho margini di energie per farmi carico anche di queste pur bellissime iniziative. Non sono “essenziali” per il regno di Dio e non toccano la sostanza della vita della Chiesa. Sono i segni di una vitalità spirituale che rendono più bella una parrocchia.
Allora: ci sono genitori giovani a cui dispiacerebbe che non ci fosse più, per i loro bambini, il grande falò del cinque gennaio? Ci sono genitori giovani a cui dispiacerebbe che non ci sia più, per i loro figli, la festa del carnevale? Si facciano avanti.
Io, lo dico da subito, posso solo incoraggiare e benedire.
don Roberto Trevisiol
BELLI, SERENI E CONSAPEVOLI
Questi aggettivi mi sembrano fotografare i nostri bimbi di terza elementare che hanno vissuto la loro Prima Comunione. In realtà è dal pomeriggio del 25 che cerco di tradurre in parole tante emozioni che mi porto nel cuore. Nate non tanto dalla cerimonia, che pure è stata molto bella, perché i bambini l’hanno vissuta con impegno, consapevolezza ma anche con una certa tranquillità data dalle tante prove fatte con don Roberto. Quello che mi porto dentro c’è da un po’, come riassunto di un lungo percorso iniziato ad ottobre, fatto di più binari. Il primo binario è costituito dagli incontri di don Roberto. Di questi mi porto dentro la meraviglia di vederlo trasformarsi in cantastorie che lascia tutti i bimbi a bocca aperta mentre illustra il suo percorso chiaro che ci ha guidati fino alla Comunione. Ci ha fatto conoscere un Dio amico, compagno di viaggio, con un linguaggio a misura di bambino. Ce lo ha consegnato idealmente, con i suoi incontri, e concretamente, offrendo ad ognuno di noi una particola fatta spezzettando il “pane della fretta”, pane azzimo fatto da lui, spezzato e condiviso (quanti significati in questo!). E spero che questa avventura rimanga stampata nel cuore di ognuno. I bambini sono un secondo binario. In questo anno catechistico sono cresciuti, arrivavano sempre carichi di avvenimenti da condividere, tanto che spesso i tre quarti ‘ora risultavano insufficienti per completare l’incontro. In questo percorso ho capito che sono capaci di grandi emozioni, che a volte non sanno gestire molto bene (abbiamo dovuto talvolta fare da pacieri), ma li ho visti capaci di scegliere senza esitazione la strada indicata da Gesù. E nelle preghiere preparate al ritiro del 24 aprile, quando molti hanno scritto “Gesù ti voglio bene”, sono stati sicuramente sinceri. Ciò che più di tutto mi ha stupito è stato proprio il bene che mi hanno voluto (terzo binario): un biglietto, un abbraccio, uno sguardo, mi hanno ripagato della fatica che accompagna naturalmente questo ruolo. Anzi, come sempre accade, ciò che si riceve è molto più di ciò che diamo, e di questo devo ringraziare il Signore.
Un grazie speciale va anche a suor Ada col suo aiuto prezioso, a suor Guidalma che ha guidato la recita del rosario, il coro che ha reso così bella la cerimonia, a don Sandro e a Katia. Grazie anche alle altre catechiste mie compagne di viaggio, la cui abilità e organizzazione sono state vitali perché tutto andasse per il meglio.
Che dire? Genitori, siate orgogliosi dei vostri figli, e di questa parrocchia.
Catechista Lucia
CHIUDE IL CATECHISMO DEGLI ADULTI
Giovedì scorso si è concluso, con la tradizionale Messa celebrata attorno alla tavola imbandita e con una cena fraterna, il CATECHISMO DEGLI ADULTI. Alcuni numeri, innanzitutto: in totale quest’anno si sono fatte 13 lezioni: 19 da parte di don Roberto e 4 da parte di don Sandro.
Abbiamo calcolato con matematica esattezza: la mèdia dei presenti è stata di 48 persone a serata (10 in più rispetto allo scorso anno che erano invece 38). L’argomento trattato è stato la conclusione della lettura del libro egli ATTI DEGLI APOSTOLI (cap.21-28) e l’inizio dell’APOCALISSE (cap. 1-3) ed è stato proprio questo libro che ha particolarmente incuriosito ed invogliato alla partecipazione.
Il gruppo ha anche goduto di una lezione via skype con una brava biblista, Ester Abattista, ed ha accolto Giulia, una donna adulta che riceverà il Battesimo durante la Veglia di Pentecoste, per gli scrutini prebattesimali, Un programma intenso e vario che invita alla partecipazione. Se Dio lo vorrà l’appuntamento è per Giovedì 4 ottobre alle 20,40.
drt