La figlia di un mio vecchio parrocchiano mi ha pregato di partecipare al funerale del padre.
Avrei un invito al giorno se accettassi tutte le richieste, ma qui si trattava di una cara famiglia che mi ha sempre voluto un gran bene, che mi ha sempre accolto a braccia aperte a casa loro, ma soprattutto verso la quale ho nutrito tanta stima ed affetto.
Don Danilo, con tanta cortesia, mi ha offerto l’opportunità di un breve intervento, ho però declinato l’offerta, da un lato perché non amo le cose sbrodolose e dall’altro lato perché ero stato informato che a fine messa il nipote avrebbe detto una parola di addio al nonno. Ho fatto bene a fare questa scelta perché il nipote, avvocato, ha tratteggiato la storia, lo stile di vita, i pregi e i difetti del nonno in maniera perfetta sia nella sostanza che nella forma.
Dalle parole di questo giovane avvocato, che io avevo conosciuto da bambino assieme al fratellino, e che pur non avendoli più visti per tanti anni, li ricordavo perché il padre, cultore della Bibbia a suo modo, li aveva chiamati Habram ed Isach, nomi poco frequenti da noi!
Terminata la messa gli ho chiesto il testo perché l’avrei pubblicato volentieri, ma l’estensore si è schernito quasi per modestia.
Il signor Rallo, più che novantenne, cristiano da Pasqua e Natale come pratica, ma di grossa taratura cristiana nella sostanza, è stato veramente una gran brava persona che, tornato dalla ritirata dell’Armir in terra di Russia, s’è fatto da sé lavorando sodo fino all’ultima età.
Era un uomo sano, schivo, amante della famiglia, generoso, basti dire che tutti i suoi inquilini, e ne aveva molti, parlavano bene del loro padrone di casa, cosa pressoché inaudita!
Sono stato contento di aver partecipato al suo commiato perché, per me, meritava almeno il vescovo ausiliare per i suoi funerali.
Mentre ascoltavo con estremo interesse, le parole franche e commosse del nipote che salutava con onestà, rispetto ed ammirazione il nonno, tra me e me pensavo che molto volentieri avrei offerto al vecchio parrocchiano, lavoratore e galantuomo, il posto di Napolitano, l’avrebbe meritato e avrebbe fatto fare più buona figura al nostro Paese!