Detesto la guerra e chi la fa!

La mamma di Monsignor Vecchi era una donna intelligente, volitiva ed arguta. Essendo rimasta vedova ancora abbastanza giovane, si rimboccò le maniche ed affrontò con coraggio la vita, lavorando sodo riuscendo così a laureare ambedue i figli, ma soprattutto dando loro un’educazione ricca di valori essenziali. Non so quale titolo di studio avesse perseguito, comunque era veramente intelligente e saggia, di una saggezza concreta che la teneva con i piedi a terra.

Io la conobbi quando era già anziana e veniva in seminario dal figlio, don Valentino, dandogli una mano sugli acquisti. Nonostante fosse una donna concreta, amava la lettura e quando le capitava sotto mano un volume che le sembrava interessante, lo prendeva, ma era solita dire “Ora non ho tempo, ma lo conservo per quando…” ed aggiungeva sorniona e con un pizzico di amarezza: “non avrò più occhi per poterlo leggere!”

A me non è capitato proprio così per quanto riguarda i libri, i films, la musica … però mi accorgo che non è proprio facile scegliere qualcosa che valga la pena di leggere o di vedere.

Talvolta però mi capita questa fortuna.

Qualche sera fa ho visto alla televisione un bel film d’amore, inquadrato ai tempi della guerra di secessione tra gli stati del Nord e del Sud America. Una bella storia, ben condotta, con tanta poesia, con immagini struggenti, personaggi ben definiti, linguaggio e soprattutto denuncia decisa dell’assurdità della guerra e di tutte le magagne umane che fatalmente l’accompagnano.

Il protagonista riesce a tornare a casa a riabbracciare la ragazza tanto amata, se non che un colpo di coda della cattiveria scatenata da quell’amaro conflitto, lo uccide.

Da sempre detesto la retorica, le ragioni di Stato, la logica della forza che sacrifica, senza batter ciglio, la vita, i sentimenti e le cose belle della persona. Ora detesto, rifiuto e odio chi adopera ancora questo strumento anche se si tratta di far valere anche le cause più nobili, l’uso della forza è sempre incivile e soprattutto disumano!

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