Da “IL DIALOGO” – 20 maggio 2018

Da “IL DIALOGO” – 20 maggio 2018
settimanale della parrocchia di Quarto d’Altino

Segnalo una bella testimonianza di una ragazza andata a Lourdes per servire gli ammalati, e queste altre iniziative parrocchiali: Offerta ad altri enti di usufruire della licenza acquisita da questa parrocchia per proiettare film – Centro estivo presso la scuola materna – Campo estivo per i ragazzi delle medie – Gita all’isola di Barbana dei ragazzi della 5^ elementare.

don Armando

LOURDES: RICEVERE DONANDO

L’esperienza di una nostra ragazza

Dal 25 aprile al 1 maggio sono stata a Lourdes con la sezione Aziendali dell’UNITALSI.

Questa era la mia seconda esperienza e, nonostante fosse un “ritorno”, ha mantenuto lo stesso una sua unicità. Penso si possa andare a Lourdes anche venti volte senza mai riuscire a replicare le emozioni allo stesso modo perché ogni volta si parte con persone diverse, ma anche perché noi stessi, di anno in anno, non siamo gli stessi. Sembra assurdo, ma se mi chiedessero perché sono tornata, risponderei per egoismo, sì, perché l’esperienza di servizio che ci fa sembrare degli angeli custodi agli occhi di ammalati e pellegrini, fa bene prima di tutto a noi. La cosa che non smetterà mai di colpirmi e farmi commuovere è l’essere ringraziata per qualsiasi cosa, anche un gesto apparentemente insignificante come mettere una coperta sulle spalle di un anziano o solamente sorridergli.

È difficile esprimere a parole cosa ho provato in quella settimana, a partire dal viaggio in treno, finendo con le varie celebrazioni: serenità, gioia, senso di soddisfazione, voglia di lavorare nonostante la stanchezza e la fatica… È un’esperienza che consiglio di provare a chiunque abbia la possibilità, perché finché non la si vive, non si capisce appieno che la vita vera è quella spesa per l’altro, e non quella votata solo alla realizzazione personale.

Gaia

PATRONATO PER… CINEMA
Lunedì il gruppo di animazione, ha deciso di continuare, (sebbene onerosa: solo di SIAE si pagano € 27 a proiezione!) l’esperienza del Cinema parrocchiale. Se qualche associazione volesse usufruire della licenza per proiezioni di film pubbliche, può avvalersi della nostra licenza.

USCITA del gruppo di 5A elementare
Domenica 27, il gruppo di catechismo di 5A, con le famiglie, parteciperà ad un pellegrinaggio all’isola di Barbana….
Chi volesse aggregarsi, ci sono ancora una decina di posti!

CAMPO ESTIVO IN MONTAGNA PER TUTTE LE MEDIE!

IL SIGNORE DEGLI ANELLI

16-22 LUGLIO CASA FRANCESCANA DI CUGNAN (BL)
PER INFO: don German, Giorgia Moro e sr. Manuela
Moduli e Iscrizioni: In Canonica

Da “PARROCCHIA SAN PIETRO ORSEOLO” – 20 maggio 2018

Da PARROCCHIA SAN PIETRO ORSEOLO – 20 maggio 2018
settimanale della parrocchia relativa di viale don Sturzo

Di particolare non c’è che l’annuncio della celebrazione dei 50 anni della parrocchia. Questo evento si svolgerà in due tempi: 27 maggio, Festa della Terra – 1° giugno, anniversario della fondazione della parrocchia. Alla Festa della Terra parteciperà anche il Patriarca.

don Armando

Parrocchia San Pietro Orseolo 1968-2018
50 ANNI
Domenica 27 Maggio
Festa della Terra
11.00 S. MESSA ALL’APERTO con il PATRIARCA DI VENEZIA
12.15 Inaugurazione delle mostre e degli stands
13.00 Pranzo insieme
14.30 Spettacolo organizzato dai vari gruppi della Parrocchia
16.00 Conclusione

Venerdì 1 Giugno
Anniversario della fondazione
19,00 S. MESSA SOLENNE presiede don Rinaldo Gusso
20.00 Rinfresco in Campiello Viale Don Sturzo
21,00 Mostre

Da “IL FOGLIETTO” – 20 maggio 2018

Da “IL FOGLIETTO” – 20 maggio 2018
settimanale della parrocchia della Gazzera

Spero sempre che prima o poi si dia un po’ di più “respiro grafico” in questo periodico che è sempre un po’ “congestionato” negli spazi e nelle notizie, comunque sono ammirato dalla vitalità di questa parrocchia.

Il comparto più interessante di questo numero del Foglietto è certamente il bilancio 2017 della parrocchia e soprattutto il fatto che si sia convocato un’assemblea parrocchiale per portarlo a conoscenza e per discuterlo.

Le cifre che balzano agli occhi sono quelle positive dell’associazione “Noi”, ossia attività del patronato e quella dei festeggiamenti (sagra). Comunque il bilancio denuncia una economia parrocchiale sana e ben bilanciata.

Poi il bilancio della scuola materna che denuncia una movimentazione di denaro superiore a tutte le attività parrocchiali messe assieme e, ancora una volta, denuncia l’ingiustizia e la boriosità dello Stato, della Regione e del Comune.

don Armando

Di anno in anno – Un po’ di CONTI IN FAMIGLIA
Il rendiconto 2017 della nostra Parrocchia

Lunedì 19 febbraio il Consiglio Pastorale ha convocato l’Assemblea Parrocchiale per considerare insieme il RENDICONTO 2017.

Quanti hanno partecipato hanno potuto esaminare le cifre in dettaglio e chiedere chiarimenti e offrire consigli. Ci dispiace per coloro che non hanno potuto cogliere l’occasione di un incontro così particolare di “famiglia” che rende “trasparenti” i suoi conti di casa al servizio di tutta la comunità, per provvedere alle sue necessità attuali.

RENDICONTO 2017
TOTALE ENTRATE 106.989,00
– TOTALE USCITE 101.087,00
TOTALE AVANZO 5.902,00

ENTRATE OFFERTE (solo qualche voce)
domeniche e feste più candele € 52.263,00
per attività pastorali € 13.00,00
da matrimoni,battesimi,funerali,ecc.€ 12.685,00
per attività catechistiche € 3.590,00
per lavori ord. e straordinari € 24.958,00

USCITE – SPESE
per gas, luce, acqua, telefono €17.767,00
per attività pastorali €13.688,00
per compensi vari €12.408,00
assicurazioni e tasse € 4.407,00
per lavori ord. e straordinari €45.009,00

Sono stati presentati in modo dettagliato anche i RENDICONTI di:
ENTRATE USCITE
CARITAS parrocchiale € 10.674,00 € 10.459,00 avanzo +€ 215,00
ASSOCIAZIONE “NOI” € 34.384,00 € 27.358,00 avanzo +€7.026,00
COMITATO FESTEGGIAMENTI 21.449,00 € 23.658,00 deficit -€2.209,00 AUDITORIUM € 7.246,00 € 2.662,00 avanzo +€4.584,00

Per quanto riguarda la “carità parrocchiale” dobbiamo tener presenti anche la notevole quantità di viveri raccolta con le borse in chiesa in Avvento e il contributo di altri offerenti durante l’anno (San Vincenzo di Mestre, Banco Alimentare, Casa Sant’Anna…) e le Mostre della Solidarietà a dicembre e a maggio.

Per quanto riguarda il Progetto Gemma, le offerte raccolte mensilmente vengono subito impiegate per la sottoscrizione di nuove adozioni.

OFFERTE raccolte e versate direttamente ai destinatari:
Avvento di fraternità € 960,00 Per il Seminario € 750,00
“Un pane per amor di Dio” € 693,00 Per la carità del Papa € 550,00
Giornata GENTE VENETA 400,00 Per le Missioni € 1.000,00

Per la Scuola dell’Infanzia e Nido Integrato
diamo il rendiconto della gestione ordinaria al 31.12.2017:

ENTRATE 298.466,00 USCITE 306.853,00 DEFICIT –8.387,00

Per noi è difficile fare un rendiconto finale, perché l’anno è quello “scolastico” che va da ottobre a settembre dell’anno seguente.

L’anno scorso eravamo in avanzo, perché ci erano arrivati i contributi del MIUR, Regione e Comune di anni precedenti, con i quali abbiamo potuto coprire i buchi del passato. E siamo ripartiti con fiduciosa speranza, in attesa di quei contributi che ancora mancano, con i quali potremmo appianare il bilancio.

La nostra navigazione è serena e confidente, ma sempre a fior d’acqua.

Da “IL NOTIZIARIO” – 20 maggio 2018

Da “IL NOTIZIARIO” – 20 maggio 2018
settimanale della parrocchia di santa Rita di via Miranese

Don Franco, il parroco, firma ogni settimana un intenso commento al Vangelo della domenica, al quale seguono due attualizzazioni del messaggio evangelico che non si sa e siano del parroco o di altra persona, comunque sempre ordinate ed essenziali.

Altre due notizie: il solito concerto d’organo e la celebrazione della festa di santa Rita da parte di mons. Giacinto Danieli. Non sono poche le parrocchie che per solennizzare qualche evento non invitino qualche monsignore di Venezia.

don Armando

Per Riflettere

La promessa di Gesù si è avverata

La prima parte del Vangelo di oggi contiene la profezia del Paràclito, l’avvocato difensore, che continuerà a sostenere e difendere i discepoli di Gesù dopo la sua glorificazione. Qualificando lo Spirito come l’altro Paràclito, il vangelo implica che Gesù stesso è il primo Paràclito e che lo Spirito ne continua la missione. Come Gesù ha difeso i suoi dal mondo e non ha perduto nessuno di coloro che il Padre gli ha affidato, così lo Spirito si prenderà cura della comunità dei discepoli e sarà accanto a loro come consolatore. Nelle persecuzioni causate dalla non accoglienza e dall’odio del mondo, la comunità continuerà a vivere nella stessa certezza dell’amore del Padre sperimentata dal Figlio.

La seconda parte del brano liturgico presenta un’altra profezia sullo “Spirito della verità” che avrebbe avuto il compito di “insegnare” e “ricordare”, tutto ciò che Gesù ha detto e ha fatto. L’opera di Gesù infatti per essere capita e accolta ha bisogno che lo stesso Spirito che ha agito in lui, agisca anche nei suoi discepoli, per sapere che cosa devono dire e fare. In effetti le cose sono andate così fin dall’inizio.

Lo Spirito Santo è diventato il maestro interiore che indica la giusta direzione della storia e aiuta a capire quali debbano essere le scelte da fare perché sia storia di salvezza e di misericordia. Anche questa promessa dunque si è compiuta e l’evangelista racconta come lo Spirito Santo continua l’opera di Gesù nella vita e nella predicazione dei cristiani.

Don Franco

Vita Parrocchiale

Festa della nostra patrona S. Rita Martedì 22 Maggio ricorre la festa annuale della nostra santa patrona. Alle ore 18.30 la onoreremo con una solenne celebrazione eucaristica, presieduta da Mons. Giacinto Danieli e concelebrata con alcuni parroci del Vicariato. Dopo la celebrazione proseguiremo la festa con la cena comunitaria.

Da “VITA PARROCCHIALE” – 20 maggio 2018

Da “VITA PARROCCHIALE” – 20 maggio 2018
settimanale della parrocchia Santa Maria del Carmelo di via Terraglio

Ritengo opportuno segnalare tre iniziative delle quali si parla nel periodico:
1) Una positiva raccolta di denaro per finanziare opere nelle missioni di Mali e Benin. 2) La Giornata Mondiale senza tabacco (nota bene: questa parrocchia presta particolare attenzione alle varie “giornate”). 3) I pellegrinaggi organizzati dall’Unitalsi durante l’estate e l’autunno.

don Armando

Solidarietà per progetti in paesi africani

Grazie ai mercatini svoltisi in cinque parrocchie della diocesi veneziana (tra cui figura S. Maria del Carmelo – Favorita) sono stati raccolti complessivamente circa 8.000 euro, per aiuti in Mali e Benin. Il diacono Giovanni D’Alberton, ideatore di queste iniziative, ha già provveduto a portare personalmente le donazioni a destinazione.

(Tratto da settimanale Gente Veneta 18/5/2018).

Giovedì 31/5 – Giornata mondiale senza tabacco

Il tabacco provoca complessivamente circa 6 milioni di morti l’anno nel mondo. In Italia i decessi riconducibili al fumo sono tra i 70 mila e 83 mila. Come ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel solo 2016 ci sono state 41mila nuove diagnosi di tumore al polmone, il 30% delle quali tra le donne che registrano una preoccupante crescita rispetto agli anni prece­denti. Il tumore al polmone è la prima causa di morte per cancro in Italia. Particolarmente allarmante è l’aumento dei fumatori tra i giovani e i giovanissimi.

(Tratto da informazioni Associazione Italiana Ricerca sul Cancro – www.Airc.it)

Pellegrinaggi U.N.I.T.A.L.S.I Anno 2018

L’associazione pubblica di fedeli denominata Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali, nata nel 1903, per trasportare soprattutto le persone ammalate, disabili e in difficoltà, nei luoghi di culto mariano, si propone di incrementare la vita spirituale degli aderenti e di promuovere un’azione di evangelizzazione e di apostolato, in riferimento al messaggio del Vangelo e al magistero della Chiesa. Disabilità e malattia non sono un mondo a parte, ma una parte del mondo. Intorno a questa certezza ruota il lavoro di migliaia di persone che hanno fatto della solidarietà una ragione di vita. Inoltre gravitano intorno all’associazione oltre 20 mila giovani. Si tratta spesso di persone, tra i 18 e i 28 anni, che sperimentano un percorso di fede non classico. Non vengono da parrocchie e associazioni cattoliche, gruppi scout, ma si avvicinano al volontariato, spinti dalla voglia di fare qualcosa per gli altri, Sono guidati da una propria ricerca di Dio e, attraverso l’incontro con le persone svantaggiate, arrivano a un credo profondo, al vero messaggio cristiano. Le nuove generazioni non sono affatto prive di valori, l’importante è raggiungerle attraverso proposte concrete. Nel mondo della disabilità l’ostacolo più grande è rappresentato dalle barriere mentali. Alla base della società rimane la difficoltà a capire che la malattia non è una maledizione e che chiunque ne sia colpito ha comunque il diritto di una vita sociale normale. Il senso profondo di un pellegrinaggio non sta tanto nel luogo da visitare, quanto nell’esperienza del viaggio, visto come strumento di formazione e scoperta.

L’Unitalsi propone nel 2018 i seguenti pellegrinaggi aperti a tutti (malati, personale di assistenza, pellegrini):

-Lourdes (in treno, in aereo, in pullman): periodo fine giugno o fine settembre;
-Fatima: periodo 2A decade di agosto – 2A decade di ottobre;
-Loreto: 3A decade di luglio;
-Terra Santa: novembre.

La locandina con regolamento e istruzioni per le iscrizioni è esposta davanti alla chiesa. Per chiarimenti ulteriori rivolgersi in parrocchia a Don Daniele.

Da “PROPOSTA” – 13 maggio 2018

Da “PROPOSTA” – 13 maggio 2018
settimanale della parrocchia di San Giorgio di Chirignago

Mio fratello don Roberto nelle occasioni importanti non cita autori latini o santi Padri della Chiesa, ma qualche frase del “vernacolo barbaro” del nostro comune Paese natio.

Con una di queste frasi popolari apre l’articolo col quale esprime tutto il suo entusiasmo e la sua felicità per la messa celebrata da un giovane prete polacco che ha fatto il suo apprendistato sacerdotale. A questa festa riuscita don Roberto esulta per il buon andamento del fioretto di maggio, per la festa dei lustri di matrimonio, con 80 coppie presenti ad un pranzo di nozze e per il trentennale del gruppo scout di Chirignago.

La parrocchia di Chirignago conta 7769 abitanti, ma è anche una delle parrocchie che ha uno degli impianti pastorali tra i migliori della diocesi. Peccato che don Roberto stia diventando vecchio anche lui.

don Armando

“NO PAR BON” MA È VERO

“no par bon vantarse”: quante volte abbiamo detto o sentito dire queste parole. Ma quando le cose sono vere, perché non esserle contenti e perfino orgogliosi? Domenica scorsa, ad esempio, è stata un domenica luminosa.

Alle Messa delle 9,30 abbiamo ospitato la comunità di Bogus ed i suoi genitori. E’ stato un momento di vera e grande festa. Una festa che veniva a concludere una settimana speciale per loro che erano partiti dalla lontana Polonia per raggiungere Roma dove, con il Papa, a-vrebbero celebrato il 50° del loro movimento ecclesiale: il neo catecumenato.

Sono stati accolti “principescamente” dalla Pizzeria GRASPO DE UÀ che sia in andata che in ritorno li ha rifocillati.

Hanno dormito nel nostro “Campetto” e poi, domenica, hanno celebrato la Messa con noi. Il papà di Bogus è stato particolarmente colpito e commosso dall’immagine del Sacro Cuore dipinta sull’abside della chiesa, immagine che gli ricordava il suo papà che questa immagine e solo questa gli aveva lasciato in eredità. Ha letto in questa “coincidenza” un segno della provvidenza: suo figlio era arrivato in una chiesa ed in una comunità guidata e protetta dal Sacro Cuore.

E bellissimo è stato vedere e sentire Bogus che traduceva dall’italiano in polacco e viceversa: ma si sentiva, si percepiva nell’aria che solo la lingua era diversa, mentre il cuore e la fede erano gli stessi. Ci hanno regalato una bellissima icona del volto santo di Cristo, che già abbiamo sistemato a lato dell’altar maggiore.

E dopo, alle 11.00, la messa dei lustri di matrimonio:più di ottanta coppie di tutte le età, alcune che ricorda vano i cinque anni di vita insieme e una che ne celebrava sessantacinque: tutti accomunati dalla gioia di esserci.

Un momento molto forte in chiesa ed un altro molto allegro in sala san Giorgio dove si è fatto festa come . . “come in un matrimonio vero” mi ha scritto un’invitata. Grazie alla Luana ed ai suoi collaboratori: ci fanno fare sempre bella figura.

Ma anche durante la settimana sono accadute cose belle: ad esempio il fioretto dei bambini, spalmato lungo tutto il mese di maggio, tutti presenti ed anche più di qualche mamma o papà.

E anche il fioretto dei giovani, non affollatissimo anche a causa del temporale incombente, è stato un momento intenso di spiritualità.

Quante cose belle riusciamo a fare con l’aiuto del Signore!

Ne siamo contenti, ne siamo orgogliosi.

drt

Da “LETTERA APERTA”- 13 maggio 2018

Da “LETTERA APERTA” 13 maggio 2018
Settimanale della parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio di Carpenedo

Don Gianni, tra i pochi parroci che hanno la qualifica di pubblicista, continua ad usare imperterrito le sue otto facciate A4.

Di questo numero è interessante l’articolo dell’efficientissimo “Gruppo missioni” che informa la parrocchia che il gruppo ha in animo di finanziare la struttura in cui vivono 70 bambini kenioti, impegnandosi a far loro imparare il mestiere di agricoltore per creare un’azienda che si occupi degli alberi da frutto locali.

Il periodico informa poi sull’attività culturale del gruppo “La Rotonda”, sulle prospettive della prossima sagra, sul grest della scuola materna, sulla veglia di Pentecoste, sulla Giornata del Seminario e sui lavori alla Malga dei Faggi, sulla interruzione dei lavori nella nuova Casa di Alleghe.

Il periodico riporta infine una bella testimonianza del parrocchiano Cesare Rallo che racconta della sua Prima Comunione fatta più di sessant’anni fa.

don Armando

ADOTTA UN ALBERO DEL FRUTTETO DELL’AMORE
Gruppo Missioni

È il nuovo progetto pensato per aiutare i 70 bambini ospiti dell’orfanotrofio “Children’s home St. Patrick” sostenuto dalla parrocchia di Carpenedo a Mujwa, in Kenya. Saranno coltivati alberi da frutto locali come avocado, aranci, mango e macadamia che serviranno ad integrare l’alimentazione dei bambini con cibi nutrienti e sani nel pieno rispetto dell’ambiente locale. Auspichiamo, inoltre, che, in futuro, il frutteto possa fornire una piccola fonte di reddito alla comunità, incrementando la sua autonomia.

Amore per una famiglia che si crea; amore per una vita che nasce o per una che ci lascia; amore per la natura. Qualunque sia la vostra motivazione, aiutateci a realizzare questo prezioso progetto con una donazione a partire da 80,00 euro.

La nostra profonda gratitudine si unirà a quella del St. Patrick, che conserverà in un Libro dei Ricordi il nominativo della/e persona/e a cui vorrete dedicare l’albero. Nel mese di luglio saranno piantati i primi alberi da alcuni componenti del Gruppo Missioni della nostra parrocchia che si recheranno sul posto. Chi desidera aiutarci può fare una donazione versando la somma durante le riunioni del gruppo, oppure effettuando un bonifico bancario alle nostre attuali coordinate: Parrocchia di Carpenedo IBAN: IT96 L070 8402 0000 3801 0006 261 c/o Banca della Marca – Fil. Favaro Veneto. Nella causale specificare: “Il Frutteto dell’amore” e il nome della persona a cui è dedicata la donazione.

Gruppo Missioni Terzo Mondo

LUGLIO AL GERMOGLIO

La chiusura della scuola costringe molti genitori a fare i conti con le difficoltà di gestire i propri figli. A chi possiamo lasciarli quando il lavoro ci chiama, le scuole sono chiuse e non abbiamo nonni o altri parenti a cui affidarli? Indispensabile trovare una soluzione: vada per il centro estivo, ma che sia serio, garantito (soprattutto per i più piccoli) e che proponga attività ludico-ricreative e sportive tali da far trascorrere in serenità le calde giornate di luglio. Eccoci allora a proporvi per i vostri piccoli, che abbiano già frequentato il primo anno della scuola per l’infanzia e della prima classe della scuola primaria, il nostro centro estivo al Germoglio, aperto anche a tutti i piccoli che frequentano il nostro nido. La giornata sarà così suddivisa: ore 8.00-9.00 accoglienza; ore 9.30-10.00 merenda; ore 10.30-11.45 attività sportive (ogni giorno diverse, karaté, rugby, pallavolo, ginnastica artistica); ore 11.45-12.45 pranzo; ore 13.00-14.00 uscita intermedia e gioco libero in giardino; ore 14.00-15.00 attività di laboratorio; ore 15.30 merenda; ore 15.45-16.00 uscita. Chi fosse interessato può contattarci allo 041.616730, dalle 8.30 alle 15.30, tutti i giorni. Ricordiamo che per l’anno scolastico 2018/19 sono ancora disponibili alcuni posti alla scuola dell’infanzia.

Da “COMUNITÀ E SERVIZIO” – 13 maggio 2018

Da “COMUNITÀ E SERVIZIO”13 maggio 2018
settimanale della parrocchia San Giuseppe di viale San Marco

Il parroco, don Natalino, dedica il suo editoriale alla memoria del Patriarca Marco Cè, elogiando la figura di questo nostro vescovo. Don Natalino afferma che la sessantina di sacerdoti che questo Patriarca ha consacrato hanno avuto la fortuna di incontrare e di essere formati da un presule di così alto valore spirituale.

Quasi tutto il resto di questo foglio parrocchiale è dedicato a quella che don Natalino chiama “la festa del villaggio” e che quasi tutti gli altri parroci chiamano più prosaicamente “sagra”. Don Bonazza sa vendere con tanta bravura i “suoi prodotti”. Comunque mi pare che sia quanro mai lodevole lo sforzo che questo parroco dimostra di passare con questa “festa” valori di ordine sociale, di costume e di socializzazione.

don Armando

«RICORDATEVI DEI VOSTRI CAPI»

IMPARA L’ARTE
di don Natalino

Quand’ero ragazzino mio padre mi diceva che facevo bene a stare con i più grandi, c’era tutto da imparare. In patronato facevo proprio così e da queste frequentazioni son nate amicizie che durano tuttora. Poi, quando prima del diaconato mi hanno mandato a studiare a Roma, ho fatto scelte analoghe: in Gregoriana ho cercato grandi maestri di teologia. Non tutti tipi simpatici – qualcuno era un vero e proprio «osso» – eppure mi hanno insegnato ad affrontare e mai a schivare le sfide della fede.

Senz’altro l’esperienza più duratura e più ricca l’ho fatta nella realtà che mi ha aperto le braccia fin dal giorno dell’ordinazione: è il presbiterio veneziano, composto dai preti che vivono il loro ministero pastorale nella diocesi.

Apparteniamo a generazioni diverse e ci siamo formati in stagioni altrettanto diverse, ma questo non ci ha impedito di formare un tessuto di comunione. Una sessantina di noi ha ricevuto l’imposizione delle mani dal Patriarca Marco Cè e molti di più sono quelli che hanno camminato con lui per lunghi anni nella cura pastorale. Abbiamo solo il rammarico di non averlo sempre ascoltato fino in fondo o di non aver atteso alle sue lungimiranti indicazioni. L’eredità di questo padre è viva e si esprime anche nel senso di unità che tiene insieme il nostro presbiterio. Se è vero che non si vive di rendita, è altrettanto vero che questo elemento della nostra tradizione pastorale merita maggiore stima e considerazione.

FESTA SÌ, MA CON STILE

Maggio è un mese molto impegnativo sia per San Giuseppe che per il Corpus Domini, in questo mese infatti si svolgono le feste di entrambe le parrocchie. Sono un importante momento di ritrovo e di svago per la comunità, ed è giusto riconoscere il lavoro imponente di chi, dietro le quinte, si impegna per mesi per il divertimento di tutti.

Oltre ad una profonda passione per i momenti di svago, le nostre parrocchie condividono anche una ostinata attenzione per il tema della “Lotta agli sprechi”. Già da un paio d’anni San Giuseppe, e da quest’anno anche il Corpus Domini, hanno deciso di aderire a due proposte che hanno come fine ultimo il rispetto per l’ambiente e per il cibo.

“Buono oggi e anche domani” è un ‘iniziativa promossa dalle ACLI di Venezia, mette a disposizione dei commensali un contenitore richiudibile in plastica 100% biodegradabile e uno shopper di carta, per raccogliere e portare a casa gli avanzi del cibo. Tutto quello che si deve fare è richiederlo allo stand gastronomico. L’iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sul tema dello spreco alimentare.

La seconda proposta è promossa dall’Ufficio della Pastorale degli Stili di Vita della Diocesi di Venezia, e gestito dalla Cooperativa MagVenezia: “Cambia a Tavola”. Fornisce a sagre e feste paesane gli strumenti e l’accompagnamento per poter concretamente diminuire i rifiuti prodotti dalle feste paesane fino al 70% con l’uso di stoviglie lavabili anziché monouso. Oltre a piatti, posate e bicchieri si può affittare anche una lavastoviglie industriale. Niente male ragazzi!

La Redazione

Da “COMUNITÀ PARROCCHIALE SS.TRINITA” – 13 maggio 2018

Da “COMUNITÀ PARROCCHIALE SS.TRINITA” – 13 maggio 2018
settimanale della parrocchia omonima di via Terraglio

Mi auguro che a qualcuno venga l’idea di raccogliere gli interventi del parroco, dottor don Angelo Favero, per farne un volume ogni anno, perché le riflessioni e le argomentazioni sono quanto mai valide e fruibili anche negli anni a venire.

In questo numero don Angelo riflette sui comportamenti umani e sociali tra la popolazione del nord e quella del sud del nostro Paese.

Io sono da sempre per uno Stato federale, ma molto federale! perché ho perduto la speranza che queste due realtà possano convivere. Oppure si arrivi ad un governo così forte da imporre l’autonomia amministrativa cosicché ogni parte possa spendere quanto produce e non un centesimo di più.

don Armando

Europa 2018 a Venezia
Fino al 31 maggio l’Europa diventa protagonista a Venezia con “Il patrimonio culturale europeo per i cittadini”, un grande evento per celebrare la Festa dell’Europa giunta alla sua 6. edizione. L’iniziativa, frutto della collaborazione tra Comune di Venezia -Europe Direct, Consiglio d’Europa – Ufficio di Venezia, Parlamento Europeo – Ufficio d’informazione in Italia, Commissione Europea – Rappresentanza in Italia, si propone di mettere in risalto la vocazione europea del capoluogo lagunare, quale luogo di riflessione sull’Europa.

La manifestazione vuole ricordare le due date storiche più significative per l’Europa: il 5 maggio 1949, fondazione del Consiglio d’Europa attraverso il Trattato di Londra e il 9 maggio 1950, nascita dell’Unione europea con la “dichiarazione Schuman” in occasione del discorso di Parigi. Fino al 16 maggio le facciate di Ca’ Farsetti, Ca’ Loredan, del Municipio di Mestre e la Torre Civica, saranno illuminate di blu.

Ricco il programma di iniziative, mostre ed incontri finalizzati a favorire una cittadinanza europea più consapevole: quasi un mese di manifestazioni, decine di appuntamenti tra incontri, mostre, film e seminari, migliaia di persone previste, una ventina di partner coinvolti tra istituzioni e organizzazioni locali, nazionali ed europee. L’inaugurazione avviene con a mostra “Le madri e i padri fondatori dell’Unione europea”, leader visionari che hanno ispirato la creazione dell’Unione europea in cui viviamo oggi.

Cambiamenti climatici
Alcuni nostri comportamenti stanno cambiando il clima del Globo. Emettiamo troppi gas serra che si accumulano in atmosfera causando il riscaldamento globale. Nelle cronache già si parla di estati più calde e di inverni più freddi, di uragani più potenti, di mari che si innalzano sempre più rapidamente. Ma quale futuro possiamo aspettarci per noi e i nostri figli? Il Museo di storia naturale di Venezia propone un approfondimento sulle cause dei cambiamenti climatici e sugli effetti che dovremo affrontare. Grazie al dialogo con gli esperti potremo capire insieme cosa aspettarci e come prepararci al più rapido mutamento climatico cui il genere umano abbia mai assistito.

(ViviVenezia n. 58)

Commissione diocesana della pastorale familiare
Il 21 maggio p.v. nel Centro Pastorale di Zelarino alle ore 20.45 si terrà un incontro per gli animatori e responsabili della pastorale familiare nelle parrocchie e nelle altre comunità della diocesi. Saranno presentate alcune indicazioni diocesane per i prossimi percorsi per i fidanzati e spiegate le iniziative in atto per la pastorale delle famiglie ferite. Sarà inoltre l’occasione per dialogare insieme sulla situazione dei gruppi sposi, sulle attività di quest’anno (festa della famiglia, incontro fidanzati, corsi per coppie, corso di formazione) e su alcune iniziative per il prossimo anno pastorale.

A Monsieur don Angelo,
concerne: remerciement

Par la présente nous souhaitons vous remercier chaleureusement pour votre geste particuliérement généreux. Certe participation financière nous a renforcé notre action auprès des ulcéreux de l’hopital de la rive dans la ville province de Kinshasa en République Démocratique du Congo. En effet votre donation a permis à vingt et trois ulcéreux de bénéficier d’un paquet minimum des medicaments pour assurer un pansement mensuel et un petit colis des produits alimentaires, C’est grace à ses actions humanitaires qu’UWBE peut accompagner chaque mois plus des vingtaines (soit 30) ulcéreux nécessiteux à retrouver une vie quasi normale.

(Hyppo Ilunga)

Per le missioni
Domenica 20 maggio si terrà la festa all’aperto per le missioni organizzata dai Padri missionari saveriani a Zelarino in via Visinoni. Il tema della festa è: “Aiutiamo a costruire persone in Mozambico”.

Non aprite la porta a chi chiede di verificare le bollette.
E’ stata segnalata a Mestre e dintorni la presenza di persone (dotate di un cartellino con il nome di una società che opera nel campo dell’igiene ambientale) che si qualificano come tecnici e chiedono di entrare nelle case per verificare le bollette della Tari, alla luce di presunti aumenti. Attenzione: non si tratta di dipendenti di Veritas, ma solo di truffatori, il cui unico scopo è entrare negli appartamenti. Veritas informa che nessuno dei propri dipendenti è autorizzato a recarsi nelle case per verificare le bollette. Inoltre, come facilmente verificabile controllando le fatture della Tari, non c’è stato alcun aumento del tributo comunale sui rifiuti. I cittadini che dovessero ricevere la visita di queste persone sono quindi invitati a non aprire la porta e a telefonare immediatamente alle Forze dell’ordine, che ringraziamo fin d’ora per la collaborazione.

(ViviVenezia n. 60)

Da ”SAN NICOLÒ E SAN MARCO” – 13 maggio 2018

Da SAN NICOLÒ E SAN MARCO – 13 maggio 2018
settimanale della comunità cristiana di Mira

Il settimanale continua ad essere ordinato e quanto mai positivo. Però, se mi è permesso, vorrei fare due osservazioni, pur tenendo conto di quanti impegni e di quante difficoltà gravano sulle spalle di un parroco.

La prima. Non si riscontrano mai contributi da parte dei laici: la vitalità di qualsiasi iniziativa parrocchiale è, e deve essere, la risultante di un dibattito, di un confronto dialettico per quanto fatto in atteggiamento positivo di apporti.

La seconda osservazione è che non colgo un sufficiente tentativo di parlare e di buttar ponti sui cosiddetti “lontani”, i quali rappresentano purtroppo l’ottantacinque per cento dei nostri parrocchiani. Mi auguro che prima o poi queste dimensioni perseguite da Papa Francesco posano emergere più decisamente.

Per intanto segnalo ancora una volta il pregio degli “appunti di don Gino” ed alcune iniziative pastorali che qualificano la vita di questa comunità.

don Armando

Consegna della luce

Voi siete la luce del mondo.

Non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per restare sotto il moggio ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.

Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.

(Dal Vangelo)

Appunti… di don Gino

FARE DOMANDE

Nel Vangelo di Giovanni c’è una bellissima espressione usata da Gesù nell’ultima cena: “Non vi chiamo più servì, ma amici”. Il servo è all’oscuro delle intenzioni e dei segreti del suo padrone. Deve eseguire gli ordini e chinare la testa. L’amico, invece, è messo al corrente dei segreti, è partecipe delle situazioni, è incoraggiato nelle sua decisioni. Gesù ci vuole amici, vuole che la nostra fede in lui sia l’espressione di un’amicizia vera e profonda. Il segno di tutto questo è la possibilità per l’amico di porre domande, senza paura e di attendere risposte che aprono il cuore di Dio e ci rivelano i suoi segreti. La fede non è chiudere gli occhi e chinare la testa; è invece fare domande, senza paura, per essere aiutati ad entrare nel mistero. Così, in quell’ultima cena, i discepoli pongono domande vere e sincere e Gesù dà risposte illuminanti e serene. Se vuoi crescere nella fede non aver paura di porre domande e di cercare risposte vere dentro alle pagine del Vangelo. Mi pare che tutto questo rappresenti un’autentica ricchezza soprattutto per quella stagione della vita che, da sola, ha bisogno di fare domande e di trovare risposte, non da un professore o da un teologo, ma da un amico che ti vuole bene veramente.

ESIGENTE !

So di essere esigente, molto esigente. Pretendo che le cose siano fatte bene, con amore e con passione, mettendoci cuore e intelligenza. Tutto questo lo sanno anche ì mìei collaboratori, per cui, alla fatica e alla gioia di preparare bene tutte le cose, s’aggiunge anche la preoccupazione se don Gino è stato contento. La domanda mi arriva, talvolta, per vie traverse, forse perchè non manifesto immediatamente la mia contentezza. L’altra sera la domanda mi è arrivata, e quindi approfitto di questi appunti per dare una risposta. Sono stato contento dei miei catechisti per come si sono svolte le celebrazioni della Cresima e le tre celebrazioni della Messa di Prima Comunione. Sono contento per i contenuti e il modo, soprattutto per la passione e la gioia che hanno potuto esprimere. Sono contento per i canti, il gruppo voce, per il coinvolgimento dei genitori, per il clima dì raccoglimento e di partecipazione che si è potuto cogliere nelle nostre chiese. Questa contentezza non è soltanto mia, l’hanno espressa anche tante persone. Di tutto questo ringraziamo insieme il Signore.

UNA PICCOLA LUCE

Ormai da alcuni anni, ai ragazzi di quinta elementare, consegniamo una piccola luce, perchè la portino fuori dalla chiesa e la custodiscano nelle loro case. E’ un piccolo gesto, ma la vita e la fede sono segnate da piccoli gesti che, se capiti e vissuti bene, diventano un messaggio forte e luminoso. Di una piccola luce, che è il dono della fede, abbiamo un estremo bisogno in modo particolare oggi, quando ci sono tante luci, che però non illuminano la strada della vita e non scaldano il cuore. C’è bisogno estremo di persone luminose, pulite e belle, che lascino trasparire la luce del cuore. Il gesto che facciamo con ì nostri ragazzi ha questo significato e questo scopo.

CONSEGNA DELLA LUCE

Per i ragazzi di 5A elementare, di s. Marco e s. Nicolò, la prossima domenica 13 maggio è una domenica speciale: riceveranno il dono della luce per impegnarsi ad essere “testimoni di luce” tra i loro coetanei e negli ambienti dove vivono: la famiglia, la scuola, il tempo libero. Questo piccolo gesto conclude il cammino della catechesi della scuola elementare e li apre a quello nuovo della scuola media. A s. Nicolò la consegna della luce avverrà durante la Messa delle 9.30: a s. Marco alle ore 10.45.

PELLEGRINAGGIO AL CARAVAGGIO

Abbiamo completato i posti disponibili per il pellegrinaggio alla Madonna del Caravaggio, in programma per il prossimo Giovedì 17 maggio. A causa della presenza del mercato settimanale in Riviera S. Trentin, la partenza per tutti avrà luogo presso il Patronato di s. Marco (in via s. Marco) alle ore 7.00. C’è la possibilità di parcheggiare nello spazio del patronato.

ISCRIZIONI AL GREST

Le iscrizioni al Grest via on line sono andate a buon fine. Ora quanti si sono iscritti riceveranno una comunicazione via mail per perfezionare l’iscrizione di persona in canonica. Si è evitata la ressa e tutto è andato per il meglio. Miracoli delle nuove tecnologie! Attualmente c’è ancora posto per il secondo Grest (dal 25 giugno al 6 luglio). Altre eventuali iscrizioni per il primo Grest (11-22 giugno) rientrano in una lista d’attesa.

Ricordiamo che il Grest è destinato ai ragazzi e ragazze dalla 3″ elementare (già fatta) alla 2A media; si configura come un’esperienza di gioco, riflessione, preghiera; si svolge dal Lunedì al Venerdì, dalle ore 8.30 alle 16.00, con il pranzo compreso. La quota di partecipazione è di euro 100 per le due settimane, comprensiva del pranzo, gite escluse. Ci si può iscrivere solo ad uno dei due grest e solo per due settimane. Nel sito della parrocchia le informazioni.

Da “L’INCONTRO” – 13 maggio 2018

Da L’INCONTRO” – 13 maggio 2018
settimanale della Fondazione Carpinetum

Nell’editoriale di questa settimana il coordinatore del periodico Alvise Sperandio tenta di aiutare i mestrini a “scoprire” che Mestre ha pure il suo verde, magari periferico, e questo lo si deve alle precedenti amministrazioni che hanno piantato verde “in spem contra spem”.

Interessante pure l’intervento di mons. Bonini che tenta di aiutare i mestrini a conoscere un po’ di più la civiltà e la religione dei musulmani che ormai son tanto numerosi anche da noi.

Infine invito a leggere gli interventi di don Sandro Vigani che è un attento osservatore degli usi e costumi della nostra gente e che spesso illustra il “passato prossimo” ancora presente a Mestre.

don Armando

L’analisi
Mestre città verde
di Alvise Sperandio

Dai piccoli giardini di quartiere ai parchi e fino al grande bosco le alternative non mancano Tante possibilità per trascorrere del tempo all’aria aperta a stretto contatto con la natura

Il bosco
Che Mestre sia solo cemento e brutture edilizie è un pregiudizio che pesa come un macigno e continua a incidere sulla considerazione di cui gode la città. Quello che è successo con il famigerato sacco urbanistico è noto a tutti, ma forse non tutti sanno che molto negli ultimi decenni è cambiato, con numerosi investimenti pubblici per dotare la città di aree verdi. Il più importante riguarda il bosco di Mestre, nato a metà degli anni Ottanta dall’intuizione del compianto prosindaco Gaetano Zorzetto, fautore di quella Mestre bella che poco per volta si riscatta dagli obbrobri del passato. Il bosco si articola in 230 ettari suddivisi in quattro macro-aree: Carpenedo, Osellino, Campalto e superfici ex Fondazione Querini, a loro volta distinte nel bosco Ottolenghi, di Franca e di Zaher.

Tutte aree da visitare tra percorsi pedonali e ciclabili, passerelle e spazi di sosta, godendo della flora, dei prati e delle zone umide, che si possono scoprire e conoscere anche grazie alla cartellonistica didattica. In ballo, ora, pare ci sia il progetto di un grande orto botanico che sarebbe al centro di un investimento privato.

I parchi
Tra il 1975 e l’80 è nato il parco della Bissuola, un grande polmone da 33 ettari che ha segnato una pagina storica per la città. Fino a quel momento a Mestre non esisteva un parco in senso proprio, ampio e con funzioni diversificate, dove la cittadinanza potesse incontrarsi. L’8 maggio 2004 è stato inaugurato il parco di San Giuliano (foto), 74 ettari affacciati sulla laguna che da un lato simboleggiano il recupero di un ambiente che, dopo essere stato la “spiaggia” di Mestre, era divenuto una discarica; dall’altro segnano il ritorno alla natura anfibia della città che ha sempre avuto un rapporto speciale con l’acqua, testimoniato dalla presenza del canal Salso e dell’Osel-lino che ne solcano il territorio. Un altro importante parco è quello del Piraghetto, tra la Miranese e via Piave: dopo aver patito problemi di degrado, oggi vive una stagione di rilancio grazie allo straordinario lavoro di riqualificazione condotto dai cittadini radunatisi nell’associazione “Viva Piraghetto”. Ci sono, inoltre, altri parchi più piccoli, come l’Hayez alla Cipressina e il Rodari di Chirignago e, a Carpenedo, villa Franchin e villa Tivan.

I forti e i giardini
Altri luoghi verdi da scoprire sono i forti, i 12 bastioni dell’ex campo trincerato per la difesa di Venezia che al valore storico e culturale uniscono un’importante rilevanza naturalistica. Quello principale e più antico è il forte Marghera (di cui scrive Sergio Barizza a pag. 12). A fine Ottocento nacquero forte Gazzera, Carpenedo, Manin e Tron. Vengono, invece, definiti di ultima generazione forte Bazzera, Cosenz (della Regione), Mezzacapo, Pepe, Rossarol, Sirtori e Poerio (questi ultimi due sono fuori del territorio del Comune di Venezia). In città, poi, i giardini pubblici sono numerosi e anche di grandi dimensioni come, ad esempio, quello di via San Pio X. Alcuni, purtroppo, soffrono gravi problemi di degrado come in villa Querini, via Antonio Da Mestre, via Piave e piazzale Bainsizza. A Carpenedo ci sono quelli della Rotonda Garibaldi e di viale Don Sturzo. Insomma, non è vero che Mestre non è una città verde, anche se resta immutato nel tempo il grande rimpianto legato alla distruzione di parco Ponci, in pieno centro, sacrificato in una sola notte sull’altare dello sviluppo e del sacco urbanistico.

Il punto di vista
Il Ramadan
di don Fausto Bonini

Il 16 maggio inizia il mese di digiuno che i musulmani osservano ogni anno in primavera. Una pratica fondamentale anche per gli ebrei e i cristiani ma con sostanziali differenze

Il quarto pilastro dell’Islam
Fra qualche giorno inizia per i musulmani il mese di Ramadan dedicato alla pratica del digiuno. Siccome il calendario musulmano è lunare e quindi diverso dal nostro calendario solare, l’inizio del mese di Ramadan retrocede di anno in anno di una decina di giorni. Quest’anno inizia il 16 maggio, il giorno successivo alla notte di luna piena, e finisce il 14 giugno, il giorno successivo alla notte di luna piena di giugno. Ramadan è il nome del nono mese durante il quale, secondo la tradizione musulmana, è stato rivelato a Maometto il Corano. Per questo è un mese consacrato al digiuno e costituisce il quarto dei cinque pilastri dell’islam. Durante tutto questo mese, dall’alba al tramonto, i musulmani si astengono dal consumo di cibi e bevande, dal fumare e dalla pratica di attività sessuali. I fedeli sono anche invitati ad astenersi da atteggiamenti peccaminosi come, ad esempio, peccati di parola (insulti, bestemmie, ecc.) e azioni violente.

Le prescrizioni del Corano
Ecco che cosa prescrive il Corano: “Nel mese di Ramadan – mese in cui fu rivelato il Corano come guida degli uomini – chi di voi vede la luna piena, digiuni; chi è malato o in viaggio digiuni più tardi per altrettanti giorni… Nella notte del digiuno vi è permesso di accostarvi alle vostre donne. Esse sono una veste per voi e voi una veste per loro…. Accostatevi dunque ad esse e cercate pure ciò che Allah vi ha destinato. Mangiate e bevete fino all’alba, quando potrete distinguere il filo bianco dal filo nero; poi fate digiuno completo fino alla notte e non accostatevi alle vostre donne, ma ritiratevi nelle moschee a pregare. Questi sono i limiti fissati da Allah: non superateli!” (sura 2, 185-187). Il motivo del digiuno dei musulmani è sostanzialmente l’autocontrollo oltre che la celebrazione del ricordo del dono della parola di Allah a Maometto. I musulmani ritengono che attraverso questa pratica l’uomo venga liberato dai vincoli delle voglie corporali e impari a vincere le tentazioni e ad aprirsi al prossimo con l’elemosina.

Il digiuno nelle altre religioni monoteiste
Come l’islam, anche le altre due religioni monoteistiche, ebraismo e cristianesimo, ritengono fondamentale la pratica del digiuno. Gli ebrei lo praticano in vari periodi dell’anno e consiste nell’astenersi dal cibo e dalle bevande (acqua compresa) e dai rapporti sessuali come segno di pentimento per i peccati e di ritorno a Dio. Il digiuno dello Yom Kippur, che cade il prossimo 19 settembre, è il più importante. Questa pratica non trova riscontro nella comunità cristiana attuale, tenuta al digiuno soltanto il Mercoledì delle Ceneri e il Venerdì santo, ma ricorda invece la severità della Quaresima dei primi tempi della Chiesa e la dura penitenza dei Padri del deserto. Gli ebrei e i musulmani invece sono rimasti fedeli alla lettera del testo sacro e anche oggi praticano con scrupolo l’obbligo del digiuno in situazioni di grave disagio soprattutto quando devono svolgere lavori pesanti e faticosi durante il giorno.

Tradizioni popolari
Maggio, le rose e Maria
di don Sandro Vigani

Quand’ero ragazzino nel mese di maggio ci si radunava verso sera, vecchi, adulti e bambini, attorno ai capitelli, numerosi in campagna, per il fioretto. I capitelli erano ornati dei fiori che la Primavera ormai offriva abbondanti. Riassaporo, nel ricordo, il profumo delle rose e le armonie dei canti che appartenevano al popolo cristiano da generazioni: “Nome dolcissimo”, “È l’ora che pia”, “Andrò a vederla un dì”. La donna più anziana intonava il Rosario e, ad uno ad uno, i grani della coroncina scivolavano tra le nostre dita.

A noi bambini non pesava, allora, questo momento di preghiera, anche perché alla fine c’era quasi sempre un premio in dolci o caramelle perché “eravamo stati buoni”. Alla conclusione del mese, dai capitelli a guardia dei campi, si snodavano le processioni fino alla chiesa parrocchiale che a volte distava anche due-tre chilometri e dove si concludeva solennemente il mese dedicato a Maria.

Un tripudio di rose ornavano l’altare della Madonna. In alcuni paesi in quell’occasione si portava in processione la statua della Vergine, sostenuta dalle braccia dei giovani o, in alcuni casi, delle donne, per la piazza o la via principale del paese, spargendo davanti ad essa i petali di rosa, come nel giorno del Corpus Domini. La tradizione antica di dedicare a Maria il mese di maggio non ha una precisa data di nascita. Maggio è il mese delle rose: un tempo questo bel fiore fioriva solo in questo periodo, poiché non erano ancora stati importati dall’Oriente quegli innesti che ne avrebbero garantito la rifioritura, il legame tra le rose e il Rosario è evidente già nel nome. Rosario deriva dalla parola latina rosarìum che vuol dire roseto.

La corona del Rosario simboleggia una ghirlanda. 1 grani della corona, che indicano la preghiera dell’Ave Maria, sono le rose che il cristiano offre alla Vergine: il Rosario è la ghirlanda di rose fatte di preghiere che la Chiesa offre a Maria. Qualcosa di molto simile al fioretto venne promosso a Roma da San Filippo Neri (+1596) che invitava i suoi ragazzi a compiere ossequi a Maria nel mese di maggio, ornando di fiori le sue immagini, pregando e impegnandosi in atti di mortificazione. Nel 1725 il gesuita Annibale Dionisi pubblicava a Parma, con lo pseudonimo di Mariano Partenio “Il Mese di Maria, o sia il mese di maggio consacrato a Maria con l’esercizio di vari fiori di virtù proposti a’ veri devoti di lei”, indicando una pratica già in uso nei collegi dei Gesuiti: nel libro ogni sera venivano suggerite una meditazione, un esempio, un fioretto.

Dopo il Vaticano II questa tradizione antica, assieme a tante altre, attraversò un momento di declino, quasi che il Concilio avesse guardato la religiosità popolare con sospetto.

Negli ultimi decenni è stata finalmente riscoperta dalle comunità cristiane, a volte reinterpretata, a volte riproposta con le stesse modalità di un tempo. Essa oggi è rivolta soprattutto ai bambini, ma non soltanto. In alcune comunità di paese si usa ancora pregare il Rosario nel mese di maggio di casa in casa, di via in via, attorno ai vecchi capitelli o portando una statua della Vergine oggetto di particolare devozione dalla chiesa parrocchiale di strada in strada. Caratteristica fondamentale della preghiera di maggio è il fioretto, dal quale la preghiera prende il nome: il piccolo impegno che ciascuno è chiamato ad assumersi ogni giorno per crescere nella fede e nell’amore ai fratelli. In Oriente, tra gli ortodossi, la pietà mariana è molto viva, ma il mese mariano è agosto, nel quale si celebra l’Assunzione.

Da “SEGNO DI UNITÀ” – 13 maggio 2018

Da SEGNO DI UNITÀ – 13 maggio 2018
periodico della parrocchia Santa Maria della pace di Bissuola

Mi pare che meriti di esser letto con attenzione l’articolo col quale un parrocchiano di nome Virgilio presenta la veglia di Pentecoste, veglia che molte parrocchie organizzano con sollecitudine apostolica.

Questo cristiano, certamente partecipe della vita della sua e di tutte le parrocchie, confessa onestamente il momento difficile che attraversano le nostre comunità ed invita i fratelli a fidarsi di Dio abbandonandosi alla sua volontà.

Da parte mia ho la sensazione che, pur non abbandonando le pratiche religiose, che reggono sempre meno, dobbiamo fidarci totalmente nel Signore abbandonandoci alla sua volontà ed operando con ogni componente della comunità che persegue valori umani veri, lasciando che sia Dio e non noi, a dar volto alla Chiesa di oggi.

Mi pare pure interessante il discorso sui lustri di matrimonio. Io sono più che mai convinto che dobbiamo invitare tutti con lettera personale e che perciò lo “stato d’anime” deve essere assolutamente aggiornato. Credo che dobbiamo trovare soluzioni nuove che integrino o suppliscano la “benedizione delle case” del parroco. I testimoni di Geova non bussano con coraggio e zelo ad ogni porta, pure loro che sono dei semplici laici?

don Armando

domenica prossima 20 maggio è
PENTECOSTE

sabato 19 alle ore 21.00
VEGLIA DI PENTECOSTE

come i discepoli racchiusi nel Cenacolo, assieme a Maria, invochiamo su di noi, sull’intera comunità, la discesa dello Spirito Santo con preghiere, canti e ascoltando la Parola che ci fa vivere la realtà indiscussa del rapporto d’amore che ci lega al Padre per mezzo del sacrifìcio del Figlio Gesù. Il momento che viviamo è obiettivamente diffìcile, sia per la Comunità civile che per quella Ecclesiale. Le difficoltà che impediscono al Paese di avere guide stabili e responsabili sono note, mentre la nostra Comunità ecclesiale sta vivendo momenti di tiepidezza spirituale: le celebrazioni eucaristiche sono poco partecipate, i tradizionali appuntamenti con la preghiera e l’incontro con il Signore e con la Vergine Madre vedono sempre più scarse presenze. Come dice spesso don Liviano, è decisamente scadente il livello di conoscenza dei principi fondamentali che stanno alla base della nostra fede: la curiosità, il desiderio di sapere ha consentito agli uomini di fare scoperte ed invenzioni di cui godiamo gli effetti ogni momento della nostra vita. Perché non ci anima quello stesso spirito nel cercare di godere della conoscenza delle “cose del Padre”? Esse non sono riservate ai sapienti, agli intellettuali, agli studiosi: Gesù si è rivelato ai poveri di spirito e li ha chiamati “beati”; ognuno, secondo le proprie capacità può accostarsi alla comprensione della Parola, facendosi aiutare, senza la presunzione di fare tutto da sé. La catechesi è proprio per questo e don Liviano afferma che i momenti più appaganti del suo ministero sono quelle poche decine di minuti che trascorre parlando delle “cose del Padre” con le persone che frequentano le sua catechesi del martedì pomeriggio e del venerdì manifestando curiosità ed intuizione.

Confidiamo allora fiduciosi nello Spirito del Signore perché ci risvegli dal sonno! Un invito caloroso ad essere presenti a questa celebrazione viene rivolto ai ragazzi che da pochissimo hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione!

Una idea, un suggerimento: quei ragazzi potrebbero, in occasione della Veglia di Pentecoste, rinnovare quelle preghiere con le quali hanno invocato i sette doni dello Spirito facendone partecipe la Comunità.

Virgilio

I LUSTRI DI MATRIMONIO
domenica 20 maggio – ore 11.00

Sono in distribuzione gli inviti – rivolti alle coppie che nel corso dell’anno celebrano l’anniversario di matrimonio multiplo di cinque – a partecipare alla Festa dei Lustri che si terrà domenica prossima, domenica di Pentecoste.

Ci teniamo a precisare – perché ogni anno sentiamo i soliti ingiustificati mugugni: “no ti me ga minga invita’, ah!” – che si devono ritenere invitate anche le coppie che non dovessero ricevere la lettera!

Una volta l’anagrafe parrocchiale era aggiornata con l’anagrafe civile, ma dalla entrata in vigore della legge sulla riservatezza dei dati, non è più possibile accedere alla banca dati del comune. Pertanto i “movimenti” di entrata ed uscita dalla parrocchia vengono conosciuti dal parroco solo se gli interessati se ne fanno parte diligente.
Per carità, ci si può anche sbagliare, ma non facciamone un affare di stato!
Tutti, indistintamente vengono accolti con gioia, e anzi, fatevi avanti, coppie non conosciute!
Durante la celebrazione eucaristica delle 11.00, gli sposi rinnoveranno le promesse sponsali.
Al termine, verrà offerto un rinfresco.

Nel pomeriggio, alle ore 17.00 ci sarà una RASSEGNA DI CANTO CORALE con:
Coro Marmolada di Venezia diretto da Claudio Favret
Coro Eco del Fiume di Bottrighe (Rovigo) diretto da Cristiano Roccato

In programma pezzi del classico repertorio di canti di montagna, ma anche rivisitazioni di canzoni della tradizione popolare.

Il Coro Marmolada fu fondato a Venezia nel 1949, mentre il Coro Eco del Fiume, composto da tutte voci femminili, compie quest’anno quarant’anni di vita.

Al concerto sono invitati tutti, non solo le coppie dei Lustri. Accogliamo con calore queste due formazioni di canto corale che tengono vivo l’amore per le tradizioni locali.

Da “IL PUNTO” – 13 maggio 2018

Da “IL PUNTO” – 13 maggio 2018
settimanale delle parrocchie di Catene e Villabona di Marghera

Mi pare che la festa dei lustri di matrimonio sia stata organizzata con particolare attenzione. Mi auguro che ogni coppia interessata sia stata invitata con lettera personale, che sia stato offerto un piccolo ricordo di questo evento e penso che se per il futuro fosse offerto un brindisi per tutti, sarebbe preferibile ad un pranzo per pochi.

Mi permetto di suggerire queste soluzioni perché l’intera comunità sia coinvolta e non solo i pochi eletti, come purtroppo avviene in molte parrocchie.

Non terminerò mai di insistere perché la comunità sia attenta e si rivolga anche alle “periferie religiose” come insiste Papa Francesco.

Segnalo il pellegrinaggio a Medjugorie e la visita al seminario con relativo impegno scritto da parte dei cresimandi.

don Armando

Lustri di matrimonio: rinnovo delle promesse nuziali

È una tradizione ormai ultraventennale in parrocchia e ogni volta si rinnova l’emozione. È la festa dei lustri di matrimonio con cui gli sposi che nel corso di quest’anno ricordano i 5, 10, 15… 25, 30.. ..50 anni e più di nozze, si ritrovano assieme e, durante la Celebrazione Eucaristica, rinnovano le promesse nuziali. È bello cogliere questa opportunità che ci riporta all’inizio della nostra storia di marito e moglie e, nel ricondurci col ricordo alle origini della nostra vita assieme, ci fa ripercorrere i grandi doni che in questi

lustri, più o meno numerosi, ci sono stati donati. E il dono più grande è proprio quello di essere ancora uniti, al di là delle fatiche e delle prove che possiamo aver incontrato. Ecco quindi che partecipare a questa festa diventa segno di riconoscenza doveroso, nella consapevolezza che la nostra testimonianza di sposi tanto bene fa ai nostri fratelli, soprattutto in un’epoca storica, in cui dire “sì” per sempre è fuori moda e probabilmente anche poco conveniente. L’appuntamento, cui invitiamo tutte le coppie, è per domenica 27 maggio alla Santa Messa delle ore 11.30.

Sarà bello ritornare davanti all’altare assieme ai nostri figli, nipoti, genitori, parenti ed amici e rinnovare di nuovo gli impegni del nostro matrimonio davanti a Dio e alla comunità parrocchiale. Le coppie che intendono partecipare potranno iscriversi in ufficio parrocchiale (041920075). Al termine della Messa ci sarà anche la possibilità, per chi lo desidera, di riunirci attorno alla tavola tutti assieme con il tradizionale PRANZO IN FAMIGLIA servito negli stands di Catene in Festa.

Pellegrinaggio Medjugorie: aperte le iscrizioni
Ricordiamo che sono aperte in ufficio parrocchiale di Catene le iscrizioni al Pellegrinaggio a Medjugorie in programma dall’8 al 12 settembre prossimi.

Vacanze nella casa di Domegge: un video di presentazione

La nostra bella Casa “card. Ce” di Domegge, dopo tanti sacrifici per il restauro e la sistemazione, attende di essere utilizzata. Ovviamente non è un albergo, ma una struttura al servizio dell’amicizia, del buon riposo e anche della spiritualità. Per questo è disponibile (salvo prenotazioni già avvenute) in ogni momento dell’anno. In estate specialmente, è luogo ideale per trascorrere bellissime ferie per gruppi di famiglie e amici, perché è proprio al centro del Cadore, per cui è agevole spostarsi per escursioni e gite. Per ogni informazione, costi e prenotazioni, contattare il sig. Gianni Bettin; per la nostra Collaborazione pastorale sono previste tariffe agevolate! E possibile anche visionare il video di presentazione della Casa nel sito www.parrocchiacatene.it

I CRESIMANDI IN VISITA AL SEMINARIO PATRIARCALE
Con i genitori e i padrini si sono preparati per domenica 20 maggio

Domenica scorsa noi cresimandi siamo andati a Venezia nella Basilica della Madonna della Salute per firmare il nostro impegno per questo Sacramento. Con entusiasmo e curiosità siamo partiti da Catene accompagnati dai nostri genitori, padrini e madrine, dai catechisti e da don Francesco. In seminario siamo stati accolti nel chiostro da Riccardo, seminarista che all’interno della Basilica ci ha illustrato il dipinto del Tiziano “Discesa dello Spirito Santo”. Questo quadro ci ha fatto riflettere sulla scelta che stiamo per fare, che deve essere dettata dal cuore, senza obblighi né costrizioni. Passando poi per la sacrestia abbiamo ammirato il quadro del Tintoretto “Le nozze di Cana”. Dopo pranzo, noi ragazzi abbiamo vissuto un momento di gioco insieme, mentre i genitori hanno visitato il seminario con la guida coinvolgente di don Francesco che, attraverso l’illustrazione della formazione spirituale, fraterna ed intellettuale di tutti i seminaristi, li ha guidati attraverso il refettorio, la stupenda e antica biblioteca e l’osservatorio, lasciando spunti di riflessione tanto utili quanto preziosi. Dopo aver goduto della vista di Venezia dall’alto dell’osservatorio, è arrivato il momento più atteso, quello della firma. All’interno della cappella, con il libro delle firme posto sull’altare, a sottolineare l’importanza del gesto, ognuno dei ragazzi, accompagnato dai genitori, padrini e madrine, ha firmato l’impegno a vivere la propria fede guidato dallo Spirito Santo che ci sarà donato la settimana prossima, domenica di Pentecoste. Felici e consapevoli della responsabilità che con la firma ci siamo assunti, siamo tornati a casa ripensando a quella magnifica e fantastica giornata trascorsa tutti insieme.

Giorgia R. e mamma

Da “CAMMINIAMO ASSIEME” – 13 maggio 2018

Da CAMMINIAMO ASSIEME – 13 maggio 2018
settimanale delle parrocchie di San Pietro e Sant’Andrea di Favaro Veneto

Normalmente questo foglio ha di specifico solamente un intervento, sugli argomenti più disparati, del parroco don Andrea. Questa settimana il parroco se la prende duramente con tutti gli strumenti digitali della comunicazione. Di certo vi sono limiti, però questa è la realtà e i preti intelligenti e preparati dovrebbero studiare modalità per passare il messaggio cristiano attraverso questi strumenti che la provvidenza ci mette a disposizione.

Il mio tentativo, che durò 20 anni, di dar vita ad una emittente parrocchiale, m’ha dato delle grandi soddisfazioni. Il tentativo è purtroppo fallito perché non sono riuscito a coinvolgere preti e Patriarca in questo progetto.

don Armando

ACCIDENTI A WHATSAPP!

A volte viene anche a me da “maledire” l’infermale tecnologia moderna che io stesso però uso. In questo caso incriminata è la nota applicazione per mandare messaggi personali e a gruppi di persone. E ancor più incriminata è la modalità chat di gruppo. Non voglio e non posso scrivere qualcosa di esaustivo e sistematico sul tema. Altri più qualificati di me lo hanno già fatto. Solo alcune riflessioni in seguito ad alcuni fatti capitati nelle nostre parrocchie più o meno di recente. Alcuni fatti che ho in mente risalgono anche a più di un anno fa … Non è dunque un discorso riguardo a qualcuno in particolare. Lo dico perché qualcuno potrebbe sentirsi chiamato in causa personalmente. Non è mia intenzione farlo .Ma andiamo con ordine.

Ormai tutti sanno, o dovrebbero, sapere che c’è una enorme differenza tra il parlarsi direttamente e il parlarsi attraverso i mezzi di comunicazione, anche quando il dialogo è tra due sole persone. Utilizzare i messaggi sms, whatsapp, messenger, e perfino le email, si può, ma è necessario starci attenti. È possibile illudersi di comunicare. È più che possibile capirsi male o non capirsi per niente. Nella comunicazione personale faccia a faccia entrano in gioco tutte le sfumature del linguaggio non verbale che sono di enorme importanza.

Un messaggio scritto non ha tutto questo, non ha neanche la responsabilità di una presenza immediata. Meglio anche solo una telefonata: è in diretta e si sente il tono della voce. In più nei messaggi scritti c’è una aggravante a cui spesso non si presta attenzione e che viene messa in luce dal detto latino “verba volant, scripta manent”; al di là del significato letterale si vuole far intendere che da un certo punto di vista scrivere può essere molto pericoloso perché quando hai detto una cosa a voce puoi sempre ritrattare, rettificare, modificare le sfumature; quando una cosa l’hai scritta … quella è e rimane, anche se ci si pente e si chiede scusa …Questo per quanto riguarda il dialogo tra due persone e i problemi che si possono presentare. Ma quello che capita nei gruppi whatsapp è, se possibile, molto, molto peggiore. C’è il gruppo che si scatena aizzato da chi, e c’è sempre, è più incendiabile ed estremista nelle sue posizioni e condiziona e complica anche le cose più semplici. E poi ci sono i “gruppi paralleli”: se qualcuno fa un gruppo “ufficiale” a cui tanti aderiscono, spesso c’è qualcun altro che fa un “gruppo ombra” parallelo che in modo falso, ipocrita e a tradimento dice esattamente l’opposto di quanto affermato alla luce del sole.Perciò per quanto mi riguarda cercherò sempre il dialogo diretto, possibilmente faccia a faccia. Oppure almeno per telefono. I messaggi attraverso i social li userò solo per avvisi di tipo tecnico. E chiaramente invito tutti a fare lo stesso.

Una parola anche su Facebook, anche se mi pare sia un po’ in declino … Personalmente negli ultimi tempi penso di usarlo coma bacheca virtuale dove pubblicare avvisi o qualche riflessione che mi pare bella in momenti importanti della vita delle comunità. O per condividere momenti belli vissuti nelle comunità, anche con le foto.

Don Andrea

Da “UNA VOCE NELLA RIVIERA” – 13 maggio 2018

Da UNA VOCE NELLA RIVIERA – 13 maggio 2018
settimanale dell’unità pastorale delle parrocchie del Sacro Cuore di Gesù di Ca’ Sabbioni e di San Pietro in Bosco e Santa Maddalena di Oriago

Come sempre suggerisco di leggere le riflessioni del parroco, don Cristiano Bobbo, anche se un po’ datate. Ho notato che queste riflessioni escono con un mese di ritardo. Questo suggerimento a leggere queste note di un prete che tenta di dialogare con la sua gente parlando con la penna, lo rivolgo con particolare intensità ai sacerdoti che scrivono i loro bollettini parrocchiali come scrivessero un elenco telefonico piuttosto che un messaggio umano e cristiano alla propria gente.

Segnalo pure due eventi parrocchiani non del tutto originali, ma fatti con tanta attenzione ed incisività ed iniziativa che dimostrano una certa originalità.

don Armando

La Prima Comunione
di Mirko e Consuelo Favaretto

Martedì 1° Maggio 64 bambini di quarta elementare hanno ricevuto il sacramento della Prima Comunione. In un clima di festa e di composto raccoglimento i piccoli hanno vissuto la messa con partecipazione e gioia. Attendendo emozionati di ricevere il corpo di Cristo per la prima volta, hanno potuto assaporare le rassicuranti parole di don Cristiano che spiegava loro e a tutta la comunità che per accogliere Gesù nella nostra vita abbiamo bisogno di due chiavi: la prima spetta a Dio per aprire i nostri cuori, la seconda è a nostra disposizione per ricambiare questa immensa Grazia d’Amore aprendo il nostro cuore per far entrare Gesù. Nel momento della consacrazione i bambini sono saliti sull’altare disponendosi attorno a don Cristiano, per vivere intimamente il momento in cui pane e vino sono diventati vero corpo e vero sangue di Gesù e finalmente, uno ad uno, in ginocchio e con un timido Amen ricevevano Gesù. Terminata la messa, ai bambini è stato consegnato un panino da portare a casa e condividere con la famiglia, a memoria di quel pane che Gesù spezzò con i suoi nel giorno in cui istituì l’Eucarestia. Ognuno di loro in quel giorno ha festeggiato, mangiato, scartato regali e gioito in ogni momento, ma alla sera sono tornati in chiesa, ad esprimere la propria riconoscenza all’artefice di tutte le loro gioie, per ringraziarlo di poterlo finalmente vivere appieno e per dire grazie a Maria del suo sì d’Amore con cui ci ha donato Gesù. Il sole che timido al mattino faceva capolino tra le nuvole si è manifestato in loro, nei loro cuori, nei loro volti per tutto il giorno e li ha accolti nuovamente quando inginocchiati davanti all’ostensorio hanno adorato Gesù al calar della sera. A questi ragazzi auguriamo che la partecipazione alla mensa del Signore da ora li renda più consapevoli dell’Amore con cui Dio li circonda e con più convinzione continuino a cantare come lo scorso 1° Maggio… “Eccomi, Gesù, qui davanti a te. Ecco la mia gioia, è qui con me. Ecco il mio cuore, lo dono a te. Sì, voglio cantare che nel cuore dentro ci sei. Sì, voglio cantare che nel cuore adesso ci sei”.

La consegna del “Comandamento dell’Amore”
di Pasqualina Busetto

Domenica scorsa i ragazzi di quinta elementare delle nostre due parrocchie hanno ricevuto dalle mani di don Cristiano una pergamena in cui erano scritti i dieci comandamenti ed il “comandamento dell’amore” che riassume in sé il nostro amore verso Dio e verso il prossimo.

I comandamenti sono segni d’amore di Cristo per noi: è un amore gratuito, senza frontiere, un amore condiviso che ci rende suoi testimoni. Dio scende nella vita degli uomini fino a giungere nel profondo del loro cuore e far capire ad essi che egli è sempre presente e ci guida con la sua infinita tenerezza nel nostro cammino di cristiani. Ai ragazzi a catechismo è stata spiegata la grande importanza dei dieci comandamenti

nella vita di un cristiano, ma talvolta per loro non è facile seguire l’itinerario di vita loro proposto, perché la società odierna è molte volte basata sull’apparire e non sull’essere semplicemente se stessi.

Cari ragazzi, non lasciatevi influenzare dalle mode del momento, ma cercate di seguire Cristo, ancora della nostra vita cristiana.

“CERI PASQUALI CON DON TONINO ANNI DAL SUO RITORNO AL PADRE”
ultimo incontro

L’ultimo incontro di catechesi sugli scritti di mons. Tonino Bello, vescovo di Molfetta, a 25 anni dalla sua morte, si terrà Mercoledì 16 Maggio alle ore 20.30 presso la sala M. Kolbe della parrocchia di San Pietro. Tema della serata: la terza parte del testo di don Tonino “Giustizia, pace e salvaguardia del creato”,denominata “Ceri pasquali e non lucìgnoli fumiganti”, e la sezione dell’enciclica “Laudatosi” di Papa Francesco intitolata “La conversione ecologica” (nn. 216-221).

CROCI DALLA NOCE DI COCCO

Anche quest’anno i bambini che hanno celebrato la S. Messa di Prima Comunione hanno avuto in regalo un’originale croce in legno realizzata a mano. L’essenza usata è quella della noce di cocco che oltre ad essere stata intagliata è stata anche levigata e lucidata a regola d’arte tanto da suscitare la dovuta ammirazione da parte di tutti. Le croci, corredate da un elegante cordoncino, sono state completamente realizzate e offerte dalla famiglia Maggi che volentieri ringraziamo a nome delle famiglie dei bambini.

Ogni qualvolta vedo una mamma piangere vedo piangere la Madonna.
Non c’è una lacrima di mamma che non le appartenga, come non c’è un figliolo che non sia il suo e per il quale ella non pianga quand’egli soffre. Non è necessario ch’io vada alla Salette o a Fatima o a Siracusa per ricordarmi delle lacrime della Madonna: però, quei luoghi mi confermano il miracolo di ogni momento, per cui la divina maternità viene esaltata dalla sua umana incircoscritta pietà.

Don Primo Mazzolari