Quando le passioni impazziscono…

Sto navigando tra mille difficoltà. Il peggio è che queste difficoltà non nascono da eventi naturali incontrollabili, quali una tempesta od un terremoto, ma da passioni umane non controllate ed impazzite.

Se le risorse umane fossero sfruttate al meglio, in maniera ordinata, rispettose delle qualità, esigenze e competenze degli altri, senza prevaricazioni e senza competizioni esasperate, credo che potremmo vivere la tanto sognata “età dell’oro”.

Io sono per natura e per scelta un ammiratore entusiasta dell’uomo, delle sue qualità e delle sue risorse fisiche ed intellettuali, tanto da sgranare gli occhi e talvolta lodare Dio per l’enorme generosità con cui ha trattato l’uomo e l’ha fornito di doni pressoché infiniti.

La natura è deliziosamente bella, sia quando si manifesta nella sua idilliaca dolcezza, che quando manifesta tutta la sua forza e la sovrumana potenza, però l’uomo, la donna, il vecchio ed il bambino sono opere talmente sublimi che mi fanno sgranare gli occhi, e mi costringono quasi ad intonare il “Magnificat”.

Però l’uomo quando si lascia trascinare dalle passioni, che Platone immagina quali cavalli impazziti che non obbediscono più ai comandi del cocchiere, allora è una vera desolazione!

La bellezza e la perfezione umana allora pare che incontrino un pittore mostruoso quale Pablo Picasso, che scompagina, storpia ed imbruttisce la divina armonia con cui Iddio l’ha creato!

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