Una scelta d’amore e un ringraziamento a Dio

Biagio Pascal, tra tutte le cose tanto intelligenti, ma soprattutto sagge, che ha scritto nei suoi “Pensieri”, c’è anche quello che l’uomo è tale perchè pensa e se non pensasse non lo si può neanche ritenere uomo!

Quindi una delle attività essenziali per l’uomo d’oggi e quella di pensare, riflettere, meditare.

Lasciarsi andare al riflettere anche sulle cose più strane e poco significanti, non è mai ozio o perdita di tempo, ma questa capacità e volontà di meditazione prima o poi produce effetti che ci arricchiscono in umanità.

Da ragazzo, credo come tutti i ragazzi di un tempo, ho letto Verne, Salgari e tanti volumi con i quali un tempo i missionari parlavano dei luoghi e di mondi lontani in cui svolgevano il loro ministero.

Fra le tante realtà che allora non riuscivamo a comprendere c’era anche, ma non solo, la cultura e la sensibilità degli indù, della loro prassi di vita e delle loro regole etiche.

Ad esempio m’era assolutamente inconcepibile il rispetto assoluto per la vita, anche nelle forme più elementari che gli abitanti dell’India praticano nei riguardi degli animali.

La mia conoscenza del mondo dell’India è solo libresca e certamente di livello popolare, per nulla critica, motivo per cui mi sembrava irrazionale che in una realtà povera ci fosse un rapporto speciale con il mondo degli animali, a parer mio poco razionale ed economicamente poco redditizio.

Tutto questo filosofare di un tempo è riemerso dal fondo della coscienza qualche giorno fa quando, mentre scrivevo su un foglio bianco, un piccolo insetto, minuscolo con passetti frettolosi, si mise ad attraversare il foglio, sebbene non mi provocasse alcun fastidio e sarebbe uscito presto dal foglio, d’istinto lo schiacciai premendo appena la punta di un dito.

Però subito cominciai a pensare: “Perché l’ho fatto? perché ho messo fine a questa vita? Chi sono io per decidere la vita e la morte? Che mi ha fatto questa piccola creaturina? Che ne so io della sua vita e della sua funzione nel microcosmo?”
Vi confesso che provai rimorso.

Cominciai poi ad allargare il campo di riflessione: “Per Dio io sono certamente meno di quell’insetto, eppure non solamente io non sono innocuo come lui, ma talvolta invece ribelle, cattivo, irriconoscente. Eppure Dio non solamente non mi ha mai schiacciato, ma anzi mi manda a dire mille volte al giorno che mi vuole bene!

Ho deciso non ucciderò e non farò mai del male a nessuna creatura vivente, né animale né vegetale e ringrazierò mille volte il Signore che per ottant’anni ha continuato ad avere pazienza nei miei riguardi nonostante tutto!

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