Una riunione di condominio costruttiva

In questi giorni abbiamo fatto, al don Vecchi, la riunione di condominio, riunione in cui l’amministratore ha presentato il bilancio e in cui si sono discusse le varie questioni riguardanti “la vita condominiale”.

Ricordo che da parroco prestavo le sale del patronato per suddette riunioni per le quali, quasi sempre, si facevano le ore piccole, e spesso si terminava con gran baruffe.

Da noi le cose sono molto più veloci e soprattutto molto più civili, ma non mancano anche da noi le difficoltà. Alcuni residenti hanno pensioni così risicate motivo per cui anche un modesto conguaglio crea problemi, altri sono così attaccati ai soldi (questa è una tipica tentazioni da vecchi), motivo per cui tutto sembra tanto anche se infinitamente inferiore di quanto pagherebbero in qualsiasi altro alloggio. Altri inquilini sono talmente pressati dalle richieste dei figli tanto che sono sempre a corto di soldi. Purtroppo a questo mondo non mancano mai problemi, difficoltà ed incomprensioni, anche nelle migliori famiglie.

In questa occasione mi sono ricordato che un giorno fui fermato da un vigile perché aveva constatato che ero passato per il centro del Paese ad una velocità superiore al consentito. Suddetto vigile mi fermò e mi disse: “Reverendo ho un problema di convenienza su cui vorrei sentire il suo parere. Dovrei secondo lei, multare o no, un autista che ha infranto la legge correndo troppo veloce?”
Evidentemente si riferiva a me.

Io chiesi perciò all’assemblea degli anziani: “Datemi un parere, ci sono cento anziani che mi chiedono di aiutarli per avere un alloggio a prezzi accessibili per le loro magre finanze. Secondo voi è opportuno che suddetti alloggi, a condizioni estremamente favorevoli li dia solamente a cinquanta lasciando a bocca asciutta gli altri cinquanta, o è più giusto che aiuti tutti i cento però ponendo una pigione superiore di quanto potrei fare aiutandone solo cinquanta?”

Dapprima parve che non capissero o peggio che non volessero capire! Conclusi: “Ricordatevi che voi appartenete ai cinquanta super aiutati, mentre gli altri cinquanta che rimangono sono fuori che aspettano!”

Spero che il discorsetto abbia posto un paletto al peccato di egoismo da cui non vanno esenti neppure gli anziani del don Vecchi!

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