Le vicende del nostro Paese mi interessano; eccome! Spesso però non riesco a comprendere le scelte politiche, le motivazioni di questa strana guerra di parole che spesso si combatte con veemenza oratoria.
Franceschini che dichiara solennemente che non ha paura, Berlusconi che irride e sfotte, Casini perennemente preoccupato delle sorti della famiglia!
Ho seguito con curiosità ed interesse le vicende del ballottaggio per le elezioni della provincia, una realtà che dicono abbia poco spazio operativo e che soprattutto sia destinata ad essere eliminata tra poco.
Da quanto ho potuto apprendere sembrava che l’esito potesse essere determinato dalla scelta di campo di Casini e del suo partito rappresentato localmente dall’avvocato Ugo Bergamo, già sindaco di Venezia.
La vicenda delle trattative, vi confesso che non mi ha proprio edificato, anche perché mi pare che il partito di Casini sia l’unico che dichiara apertamente di rifarsi ai valori cristiani. Avrei approvato e condiviso la scelta di questo movimento se avesse detto: “Voteremo per il Centrosinistra ogni volta che ci parrà che suddetto schieramento faccia una scelta giusta o per il Centrodestra quando invece sarà esso a proporre una soluzione migliore”.
Nei giorni tormentati che hanno preceduto il ballottaggio i quotidiani locali non hanno fatto altro che parlare del tiramolla perché il partito di Casini voleva due assessori e al Popolo della Libertà pareva un prezzo troppo alto. Che dei cristiani facciano delle scelte ideali lasciandosi determinare solamente dai vantaggi politici (che in fondo si riducono a stipendi) non mi pare proprio un bell’esempio di coerenza. Perfino la Banca Cattolica ha rinunciato a questo aggettivo nobile, non sarebbe ora, se si scelgono questi comportamenti, di lasciar perdere valori e principi ed anche oggetti che si rifanno alla fede?