Gli operai del Regno

Penso che succeda a tutti di ricordare, tra i mille discorsi che ascoltiamo durante la vita, qualcuno in particolare.
Almeno a me succede così!

Molti anni fa sentii un prete serio, con una buona esperienza pastorale alle spalle, ma soprattutto convinto quanto mai delle sue scelte, affermare: “I cristiani si conoscono e si contano alla balaustra!”

A quel tempo c’era normalmente nelle chiese una balaustra di marmo o in gesso lavorato, che separava il presbiterio, (il luogo in cui c’era l’altare ed operava il sacerdote) dall’aula della chiesa. Per moltissimi anni fui convinto che quel prete avesse ragione. Da ciò nacque il mio impegno a far sì che la gente venisse a messa, si confessasse e si comunicasse, perchè credevo, come quel prete, che per queste scelte e per questo comportamento si distinguessero i veri cristiani. Ora però, da qualche anno, non ne sono più tanto sicuro, anzi più passa il tempo e più mi convinco che sia un’affermazione sbagliata ed anche pericolosa.

Per me, almeno ora, la religiosità non può e non deve ridursi ad una serie di pratiche o di gesti di culto. La fede deve essere il respiro della vita. Se un fedele facesse la comunione due volte al giorno, dicesse le lodi ed il vespero, aggiungendovi pure un paio di rosari, ma non si facesse carico della gente senza un letto in cui riposare la notte, se non avvertisse il problema degli extracomunitari senza permesso di soggiorno, se non combattesse lo spreco, se fosse preoccupato solamente delle proprie vacanze e del proprio benessere, se non sentisse il dramma della solitudine e dell’abbandono contro le ingiustizie, gli imbrogli, l’inerzia e la prepotenza, mi viene da chiedermi: “Ma come può chiamarsi cristiano, discepolo di Gesù costui?” abbia fatto pure i voti di povertà, obbedienza e castità, sia pur stato ordinato prete o diacono, ma se non sente la sofferenza del povero, non si spende per il pagano, come può costui illudersi di essere discepolo di quel Gesù che disse: “Gli uccelli hanno un nido, le volpi una tana, ma il figlio dell’uomo non ha neppure una pietra su cui posare il capo!”.

Più ci penso e più mi convinco che il cristiano non è tale perché possiede il certificato di cresima ma solamente se è un operaio del Regno!

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