Presso la gente che frequento non ho riscontrato una grande considerazione per il direttore della Ulss 12 di Mestre, il dottor Antonio Padovan.
Dicono che è di destra, e per qualcuno, che si attarda su vecchi schemi politici ormai sepolti da un pezzo, la “destra” rappresenta la reazione, il male, i padroni, la conservazione, mentre la “sinistra” pare che debba rappresentare “il sole dell’avvenire” i poveri, la difesa degli operai… in una parola il bene!
Io non conosco bene questo signore, anche se ho avuto modo di parlare più di una volta con lui. Di certo è di poche parole, molto sbrigativo. A mio parere è un timido, ed io ne so qualcosa di questa caratteristica!
Quando però questo signore mi mostra il biglietto da visita coll’immagine dell’ospedale di Mestre, mi levo tanto di cappello e tutte le critiche altrui scompaiono come per un colpo di spugna.
Qualche giorno fa, di primo mattino, quando faccio per conto mio la rassegna stampa a mio uso e consumo, sono stato colpito dal titoletto. “La lettera” e quindi dal titolo quanto mai stuzzicante, “I pazienti impazienti”.
Lessi tutto l’articolo anche se conteneva un rimando a pagina IX cosa che solitamente non gradisco fare.
Le argomentazioni del direttore della Ulss erano quanto mai logiche e stringenti, e valide le conclusioni in cui si denunciavano le conseguenze pesanti a livello economico e gestionale.
Viviamo ormai in un mondo di sapientoni in cui ognuno vuol dire la sua e quanto più e stupido tanto più vorrebbe pretendere dagli esperti del mestiere di adeguarsi alle sue attese, altrimenti si ricorre all’avvocato o fa causa.
Già venti secoli fa a Roma s’era giunti a questa conclusione “Peritis in arte credendum” bisogna prestar fiducia agli esperti del settore!
Di certo questo non è un principio assoluto, ma un po’ di maggior umiltà, pazienza, fiducia e moderazione, non farebbe male.
Una lettura frettolosa di una pagina di internet o della Treccani non possono sostituire anni ed anni di studio e di ricerca!