Richieste al mio “Titolare”

Sono stato all’Angelo a far visita al mio direttore, del quale gli ho sempre invidiato la linea asciutta come un’acciuga, mentre io, nonostante tenti di evitare gli amidi, continuo a metter su pancia.

Come sempre stavo pensando ai fatti miei e siccome avevo appena rifornito l’espositore accanto alla cappella e mi avviavo a controllare i banconi del primo piano, come il contadino del Vangelo, mi consolavo pensando che finalmente avevo incontrato una cara signora che discreta e laboriosa inserisce a tempo i testi de “L’incontro” nel computer e decifra correttamente i miei geroglifici, così ché ogni giovedì ho pronti i testi per il menabò del prossimo numero.

Se non che prima scorsi la barba bianca del marito e poi il suo volto un po’ più smunto del solito.

Come me, ma in tempi più recenti, lei aveva avuto un incidente di percorso per la sua salute. Tutto poi pareva risolto per il meglio, ma in questi ultimi giorni aveva avuto qualche avvisaglia che l’ha preoccupata e perciò stava attendendo una visita medica. Spero che il volto fosse smunto più per la preoccupazione, che so per esperienza personale che segna tutti coloro che hanno avuto a che fare con quel male, che per il male stesso.

La prima reazione è stata una immediata protesta nei riguardi del Padreterno “Non sai, Signore, che ne ho assoluto bisogno e che mi è quasi impossibile trovare un’altra che mi doni ore ed ore di lavoro certosino!”. Poi mi vergognai sia nei riguardi del Padreterno, che nei suoi riguardi; la sua salute in realtà mi è infinitamente più cara che le sorti de “L’incontro”!

Mi chiese una preghiera. D’istinto mi ricordai di Carlo il fioraio della porta del cimitero che mi chiese di domandare al mio “Principale” qualche giornata di sole che facesse quadrare le magre entrate a causa della pioggia.

Il giorno dopo venne il sole, senza che neanche l’avessi chiesto!. Mi regalò un gran mazzo di rose.

Ora che la salute di questa cara amica mi sta veramente e disinteressatamente a cuore, spero che il mio “Titolare” m’accontenti ancora una volta, come ha fatto tante altre volte e stia tranquilla la signora non le chiederò di inserire anche i testi del “Coraggio”! m’accontenterò del “L’incontro”!.

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