Un paio di giorni alla settimana, di buon mattino, mi reco all’Angelo. Io sono un prete tutto fare.
Dovendo tirarmi dietro un’armata di Brancaleone composta dai volontari più eterogenei, ho compreso che il mio punto di forza è quello di dare l’esempio.
“L’incontro”, ma anche tutte le altre iniziative di cui mi occupo, procede quasi solamente perché tento di aprire la strada con l’esempio personale.
Questo, di lasciarmi coinvolgere, di essere il primo a sacrificarsi per l’ideale è certamente il modo migliore per trascinare avanti anche i più pigri, i meno convinti, quelli che hanno bisogno di seguire un capo!
Per la distribuzione del nostro periodico, sono impegnati quasi una dozzina di volontari. Io sono anche tra questi, parto il martedì dopo che una mia coetanea ha passato buona parte della notte per la piegatura.
Arrivo in ospedale verso le sette e mezzo, vado prima al pronto soccorso, poi all’espositore presso la cappella nel piano del giardino pensile, sistemo ben bene tutti i ripiani in modo che le foto della copertina, attirino l’attenzione dei passanti, per terminare al primo piano ove la gente attende che esca il numero per la visita.
Incontro sempre gente che mi riconosce. Brevi battute perchè mi aspetta l’apertura della mia “cattedrale” tra i cipressi.
Stamattina incontrai Emma con il marito Gianni. Era da tanto che non li vedevo. Emma è e rimarrà sempre la Giovanna d’Arco, la “pulzella” del “gruppo del martedì” ai tempi turbolenti ed irrequieti della contestazione. Una donna piccolina, una voce dolce e carezzevole, intelligente, buona e decisa. Con la solita tenerezza ebbe il coraggio di sorridermi dicendomi: “Oggi la giornata comincia bene avendola incontrata, don Armando”.
Per me invece, al contrario, è cominciata male vedendo il suo pallore, il suo coraggio e la sua dolcezza, che avevano come unico sostegno il ramo leggero della fede e dell’amore del suo Gianni! Da oggi in poi credo che la mia prima e più assillante preghiera sarà per la mia carissima Emma, la dolcissima compagna dei tempi burrascosi in cui i nostri ragazzi pensavano che fosse facile rimettere a nuovo il mondo!
Non ci siamo riusciti, ma comunque è stata una bella battaglia combattuta con ardimento e con valore.