Non voglio essere una star

Mi sono appena congedato da una giornalista di Raitre, che con un cameramen della Tv di Stato, ha girato un breve servizio per il telegiornale di questa sera (questo appunto mel diario di don Armando scritto risale ad alcune settimane fa, NdR)

La mia zazzera bianca, la mia corposa figura, un po’ ingobbita, apparirà stasera sui teleschermi dell’alta Italia.

La Rai mi aveva appena chiesto un sevizio sulla filiera di aiuti che in pochi anni abbiamo messo in atto, grazie alla generosità di quasi 150 volontari delle due associazioni Onlus “Carpenedo solidale” e la più recente “Vestire gli ignudi”. Tutto il seminterrato del don Vecchi è oggi impegnato al servizio dei bisognosi.

Oggi al don Vecchi si può trovare dai mobili per arredare un appartamento ai supporti per gli infermi, dai vestiti per tutte le taglie e tutti i gusti ai generi alimentari. Il Centro don Vecchi sta diventando pian piano la cittadella della solidarietà.

Al piano nobile, al secondo e al terzo piano, 194 alloggi per anziani poveri e nel seminterrato la holding della carità.

Tutto questo mi fa molto felice; un po’ meno il fatto che la televisione metta in mostra la mia decadenza fisica, ma soprattutto il fatto che l’opinione pubblica ecclesiale già mi giudica un ambizioso che desidera diventare una star, nonostante l’età. E il nuovo servizio riconfermerà questa convinzione!

Se questo è il prezzo per poter aiutare il mio prossimo, accetto di pagarlo, anche perché chi non fa le mie scelte non può sapere che solo i mass-media offrono un biglietto di presentazione valido per ottenere ciò che serve per aiutare il prossimo!

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