Per il mio compleanno è venuto a trovarmi perfino mio fratello più piccolo, don Roberto.
Non ci vedevamo da mesi perché sia lui che io, ci lasciamo travolgere dagli impegni forse perchè non sappiamo dosare bene il nostro tempo e le nostre energie.
Don Roberto ha vent’anni meno di me, è più intelligente, parla e scrive molto meglio di me. Questo non solo non mi mortifica, ma invece mi riempie di orgoglio.
Don Roberto ha una bella parrocchia, che ama perfino troppo, ed ha un vivaio di ragazzi, che a parer mio, è il più numeroso e valido, non solo della nostra diocesi, ma penso che possa tranquillamente misurarsi con qualsiasi parrocchia del Veneto.
E’ venuto dopo la visita pastorale, attesa da anni, e presentata dalla stampa diocesana come un evento messianico, tanto che l’opinione pubblica locale ne è talmente satura, per cui se non finisce presto arrischia di diventare controproducente.
La visita vera e propria si è esaurita in poche ore nonostante, a parere di mio fratello, il Patriarca sia stato felice nei suoi interventi e penso non gli abbia fatto mancare i complimenti, perché la comunità di Chirignago è veramente bella.
Ho incontrato in don Roberto un prete un po’ stanco, un po’ sgonfiato e perfino un po’ deluso dei suoi giovani, che pur sono veramente il fiore all’occhiello della sua comunità.
Mio fratello forse non ha ancora capito che per certi preti la loro comunità è per loro, padre, madre, moglie, amante, tutto, mentre per i parrocchiani anche nel migliore dei casi, è soltanto un po’ di tutto questo, perchè hanno molte altre cose per la testa, soprattutto quando sono giovani!