Promesse, dichiarazioni e guadagni

Più volte ho sentito dire, dall’assessore Vecchiato e dallo stesso sindaco Cacciari, che l’amministrazione comunale aveva scelto di circondare di un polmone verde il nuovo ospedale e coerentemente avevano osteggiato la mia richiesta di costruire una struttura per i familiari dei degenti del nuovo ospedale di eccellenza qual’è l’Angelo in un terreno che un privato interessato mi offriva.

Avevano quindi abbracciato la soluzione di darmi prima 10.000 metri di superficie, poi 5.000 per una piccola struttura che rispondesse a questa esigenza. Infine le cose sono andate diversamente; mi si è offerto l’intervento dell’Ulss che avrebbe fatto prima, avrebbe pagato tutto e soprattutto avrebbe inserito questo piccolo intervento in un progetto globale rispondente alle varie esigenze della sanità.

Benissimo!

Poi sono successe altre varianti e proposte, che non sempre sono riuscito a seguire e meno ancora a comprendere.

Quello che invece constato con i miei occhi è che l’ospedale con i pochi campetti verdi che lo circondano sembra un fortino assediato; a sud, a nord, a ponente e a levante stanno sorgendo fabbricati in ogni dove, in barba alle solenni dichiarazioni dei vari protagonisti della vita sociale della nostra città.

Stamattina poi, un piccolo imprenditore, di tutt’altro settore, si occupa infatti di defunti, mi ha informato con molto entusiasmo che a giorni aprirà una specie di foresteria a due passi dall’ospedale con 18 posti letto e spera di fare affari d’oro. Mi parlava infatti di settanta, ottanta euro alla notte.

Io sono felicissimo che in tanti rispondano alle esigenze create dal nuovo ospedale, che tutti guadagnino; sono invece angosciato al pensiero della povera gente che viene da Alghero o da Messina, nella speranza che l’oculistica o la toracica, facciano il “miracolo” al loro congiunto e che oltre all’angoscia per il male debbono accollarsi anche quella di un posto letto.

Mi viene spesso il ricordo della mia povera mamma e di mia sorella che una quarantina di anni fa in una contingenza simile, avendo chiesto una pensione da pochi soldi, finirono per passare una notte d’angoscia e d’inferno in un asilo notturno di Milano!

Io non conosco gli stipendi dei nostri amministratori, però sono assolutamente certo che superano di gran lunga quelli dei disperati del sud.

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