Il nostro rapporto con chi è salito in cielo

Mi sono sempre piaciute le canzoni del cantautore genovese Fabrizio De Andrè. La sua voce calda e profonda, le sue storie da menestrello medioevale, le sue trame tutte soffuse di ironia e cariche di denuncia dei luoghi comuni e della retorica scontata. La sua libertà irridente di una sacralità civile e religiosa solamente formale e soprattutto il suo estro musicale che utilizza tutto l’armamentario di quest’arte, dal violino alla chitarra, dalla tromba al flauto dolce, mi hanno sempre affascinato.

Qualche sera fa, la Rai assieme alla moglie di questo cantautore, hanno organizzato, in occasione dell’anniversario della sua morte, una serata rievocativa in cui sono state presentate le canzoni più significative del vasto repertorio di questo artista.

Mi ha colpito e mi ha fatto particolarmente pensare la presentazione di una canzone che gli fu ispirata da una poesia di E. L. Masters “La collina” (Antologia di Spoon River).

Questa poesia, del celebre autore americano, che dialoga con i morti sepolti nel piccolo cimitero della collinetta in riva al fiume, e porta avanti le loro storie particolari che la morte aveva interrotte, dando loro una conclusione positiva.

Nella serata dedicata a De Andrè, il cantante ripresentò la canzone proprio nel luogo in cui è sepolto il personaggio che la ispirò.

Il cimitero mi è parso un po’ più desolato di come l’avevo sempre sognato, più vivo e più ricco di poesia, quasi simile ai cimiteri attorno alle chiese del nostro Alto Adige.

Ma a parte tutte queste divagazioni, l’evento mi ha portato a pensare che non è giusto che il nostro dialogo con le persone care, che il buon Dio ha chiamato nel suo bel cielo, si interrompa nel momento della loro partenza, quasi come l’istantanea che fissa per sempre un volto amato ed una situazione. Il rapporto d’amore deve continuare, svilupparsi, crescere e mutare col tempo come avviene con chi ci vive accanto.

Ho cominciato a vivere per primo questa splendida verità conversando con la mamma, mio padre e le tantissime creature che sono andate ad abitare nella casa del Padre.

Le mie giornate sono diventate subito più piene ed ho goduto della compagnia e del dialogo con persone care, buone e sagge. Dare sviluppo alla fede su tutte le direzioni rende veramente più serena e bella la vita!

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