Da qualche tempo, per motivi occasionali, sto riflettendo sul perché del declino generalizzato di certe congregazioni religiose e dello stesso clero.
Io non ho nessuna competenza nell’esaminare questi fenomeni e le risposte che ne do sono elementari e scontate. Però una risposta che non può che essere vera è quella che le soluzioni proposte dall’ascetica e dalla morale di un tempo è che certe soluzioni di vita religiosa non corrispondono più agli schemi mentali e al tipo di spiritualità che l’uomo di oggi sente come vera e corrispondente alla sua sensibilità.
Partendo da questo problema, come per i giochi di incastro, me n’è nato uno di più grave e che investe tutto il mondo di coloro che tentano di perseguire i consigli evangelici e dei metodi o regole che dovrebbero aiutarli per recepirli nella vita.
Un tempo quando facevo l’assistente dei maestri cattolici ho sentito pedagoghi illustri affermare che educare significa aiutare a far emergere dal fondo dell’«io» tutte le risorse e qualità specifiche della propria personalità, Dio infatti ci ha fatti tutti diversi.
Ora mi chiedo, tutto quel martellamento fatto dai “maestri dello spirito” e dai “padri spirituali” o dai maestri …….., non ha appiattito, standardizzato, ridotto a denominatore comune e perciò storpiato personalità tanto diverse impoverendo la società della ricchezza che le singole persone erano nella possibilità di offrire? Tutto questo può esser detto anche per molti genitori, per lo Stato etico.
Mi vien talora il dubbio e il sospetto che questa operazione di massificazione degli individui, portata avanti in tutti i settori della vita familiare, civile e religiosa, sia un’autentica profanazione della persona un insulto al buon Dio che ci ha creato diversi, un impoverimento della vita civile e religiosa, altro che educazione, che perfezionamento o educazione civile!