Come ho confessato più volte io mi ritengo un cercatore appassionato degli aspetti nobili e belli della vita umana.
In realtà non passa giorno che non faccia qualche felice scoperta.
Spesso sono dei fiori piccoli ma delicati e gentili e talvolta sono quanto mai interessanti. Questo atteggiamento di attenzione e di ricerca però mi fa scoprire spessissimo anche le cose deludenti del portamento umano. Non parlo di ciò che è reperibile nei giornali perché quasi sempre essi sembrano il letamaio destinato a raccogliere ciò che c’è di più scarto della vita, ma anche vivendo semplicemente il quotidiano ho modo di imbattermi in fatti veramente deludenti e perfino squallidi.
Qualche tempo fa ho celebrato il commiato cristiano per un’anziana signora che non conoscevo. Prima di arrivare alla partenza per il cielo aveva passato settimane e settimane in ospedale, amorevolmente assistita solo da una conoscente che si è prodigata in maniera veramente encomiabile. Mi informai pensando che non avesse parenti, mentre invece ho appreso dell’esistenza di una nuora e di un nipote. La prima si ricordò della mamma del marito defunto partecipando al funerale, forse perché aveva fissato l’appuntamento con il notaio per l’eredità un’ora dopo il commiato. Il secondo neppure si presentò per l’ultimo saluto alla nonna che gli aveva lasciato un patrimonio consistente.
Io comprendo il senso materno e i legami familiari, ma sono convinto che favorire o solamente permettere queste forme di egoismo e di aridità umana sia veramente male.
In casi come questo fare la scelta dei poveri, destinando il patrimonio ad opere di solidarietà, non solamente è comprensibile, ma perfino doveroso.
E’ tempo di bollare l’egoismo con tutti i mezzi dei quali uno dispone!