Da “COMUNITÀ E SERVIZIO” – 15 aprile 2018

Da “COMUNITÀ E SERVIZIO”15 aprile 2018
settimanale della parrocchia San Giuseppe di viale San Marco

Don Natalino Bonazza, parroco di questa comunità, dedica il suo solito breve articolo di spalla della prima pagina ad un suo professore morto una ventina di anni fa, don Giorgio Balestra. Atto certamente nobile parlar bene di un predecessore che egli definisce buono e soprattutto capace di ascoltare i suoi parrocchiani. Comunque, ad onor del vero, penso che gli ultimi predecessori di questo parroco, cioè don Gino Cicutto e don Cristiano Bobbo, siano quelli che hanno lasciato un segno più deciso, senza nulla togliere alla semplicità disarmante di don Balestra.

Interessante è l’articolo, non firmato, di una parrocchiana che ha raccolto l’invito della San Vincenzo cittadina di dedicare un po’ del suo tempo agli ammalati degli ospedali della città.

Il pellegrinaggio dei ragazzi delle medie ad Assisi in queste ultime settimane mi ha offerto un buon metro per misurare l’efficienza effettiva delle parrocchie. Vi sono parrocchie che all’apparenza non hanno nulla di straordinario nella loro attività pastorale e di ragazzi ne hanno inviato un centinaio, altre più appariscenti che registrano numeri ben ridotti.

don Armando

UN CUORE CHE ASCOLTA
di don Natalino

Mi sono giunte diverse espressioni di apprezzamento e riconoscenza per la pubblicazione de «Il Villaggio» di Pasqua, interamente dedicato a don Giorgio Balestra. Non è stato solo un atto dovuto, in memoria di un prete che ha lasciato il segno nella storia, seppur breve, ma intensa di questa comunità. È stato un dono, lo riconosco prima di tutto per me. I preti del Patriarcato si conoscono un po’ tutti tra loro, perché non siamo poi tanti (e per molti anni saremo sempre meno, anche se il numero delle vocazioni riprendesse subito a risalire). Ma non ci conosciamo tutti con la stessa profondità. Confratelli di tutti sì e tuttavia non «ipso facto» amici.

In don Giorgio ho scoperto un fratello maggiore che non sapevo di avere e sotto tanti aspetti conto sulla sua amicizia, poiché lo spero servo buono e fedele nella gioia del Signore. Mi sembra di ritrovare in lui la concreta, vissuta espressione di quello che la Chiesa ci propone come slogan della prossima giornata mondiale di preghiera per le vocazioni: «Dammi, Signore, un cuore che ascolta» (1Re 3,9). Quello che ho appreso dalle testimonianze su di lui mi fa comprendere che nel discepolo di Gesù l’ascolto di Dio e del povero, l’ascolto delle proprie aspirazioni e delle altrui necessità non possono mai restare disgiunte, ma si richiamano a vicenda e pulsano insieme dello stesso amore filiale e fraterno.

Occorre anche oggi chiedere insieme e per ciascun giovane il dono di «un cuore che ascolta».

MI SONO ARRICCHITA

Mentre camminavo ho notato una locandina per il «Corso volontari ospedalieri della S. Vincenzo». Mi ha colpito la frase: «Un’ora con chi è solo in ospedale». La parola «solo» mi ha fatto riflettere. «Solo» significa che nessuno ti viene a trovare, nessuno ti aiuta nei momenti del pranzo e della cena, nessuno ti consola e scambia con te una parola, una parola che produce sul malato un effetto benefico più che una medicina. Ho frequentato il corso e sono diventata una volontaria. Ho scoperto delle realtà, di cui spesso ci dimentichiamo, situazioni in cui e ‘è sofferenza e soprattutto molta solitudine. Le emozioni provate in questi anni sono state diverse, ma la prima volta me la ricordo ancora: era una giornata calda di luglio, ali’ora di pranzo in un reparto dell’ospedale. Dopo aver aiutato una signora a mangiare e averle fatto prendere le medicine, sistemati i cuscini e aver chiacchierato un po’, al momento dei saluti un’altra degente del letto accanto aggiunge: «Voi volontari dovete avere tanta bontà nel cuore per fare tutto questo per noi».

Sono rimasta senza parole. In silenzio ho abbozzato un sorriso, un po’ imbarazzato. Avrei voluto risponderle che da loro ricevo molto di più di quello che posso dare. MI sento gratificata nell’essere utile a persone sole, che hanno bisogno del mio aiuto, di un gesto gentile, di una parola. Con il passare dei giorni un pensiero mi assilla: domani sarà il mio turno… troverò ancora il degente che ho aiutato l’altra settimana? Se così non fosse, comincerò a dedicarmi ad altra persona. Nel percorso che sto seguendo ormai da tempo, ho verificato che in questo cammino mi sono davvero arricchita di tanta solidarietà. Questo mi rende felice e appagata. Felice di essere di aiuto e vicina a chi soffre.

Una volontaria

INFORMAZIONI

Il corso di formazione per volontari ospedalieri è un’iniziativa promossa ogni anno dalla San Vincenzo mestrina in collaborazione con l’ufficio diocesano per la pastorale della salute. Il prossimo corso si svolge tutti i sabati dal 28 aprile al 26 maggio, dalle 15.30 alle 17.30, presso la sede di Ca’ Letizia in via Querini, 19/A a Mestre. Le lezioni sono condotte da medici e specialisti dei diversi aspetti rilevanti per la formazione. Informazioni e iscrizioni: telefonare a 041 959359 o scrivere a sanvincenzomestre@libero.it

BUON PELLEGRINAGGIO, RAGAZZI!

Nelle nostre tre parrocchie in collaborazione pastorale sono prontissimi e gasatissimi i gruppi di ragazzi che parteciperanno al pellegrinaggio diocesano ad Assisi da venerdì 20 a domenica 22 aprile, insieme ai loro accompagnatori: diciotto dal Corpus Domini, dodici da San Giuseppe e ben sessantasei da San Marco evangelista. Li salutiamo accompagnandoli con la preghiera e augurando loro che questo pellegrinaggio sia motivo di crescita personale ed esperienza di Chiesa, che li attrae a seguire ed amare Gesù.

PELLEGRINAGGIO ACQUEO

Quasi ad inaugurare il mese mariano, domenica 29 aprile viene proposto il pellegrinaggio al capitello che si trova lungo il canale di San Secondo. Quanti dalle nostre parrocchie desiderano partecipare saranno ospiti del Gruppo Sportivo Voga Veneta Mestre, che provvederà al trasporto su barche.

Il ritrovo è alle ore 9, alla sede della remiera presso la punta di San Giuliano. L’imbarco è alle 9.15 e la messa festiva, presieduta dal parroco, ha inizio alle ore 10.

L’orario delle messe festive nelle nostre chiese rimane regolare.

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