Ogni tanto emergono nella mia memoria ricordi di tempi lontani, ricordi popolati dalle persone che ho incontrato e che hanno concorso alla mia educazione.
Qualche giorno fa, non so in occasione di che, è emersa, nella nebbia ovattata dei tempi del seminario, la particolare, ma bella figura di Monsignor Bosa. Questo prete prima di essere il Vicario generale, è stato, per me, l’insegnante intelligente ed apprezzato di scienze, di fisica e chimica. Lo ricordo particolarmente perché, questo studioso, che aveva curato una bellissima e vasta raccolta di lepidotteri, di farfalle e di cristalli e si occupava pure dell’osservatorio meteorologico e del sismografo esistenti in seminario, mi aveva scelto come suo assistente, motivo per cui mi assentavo spesso dalla vita di gruppo per occuparmi di queste attività scientifiche quanto mai interessanti.
Qualche giorno fa mentre mi sentivo vuoto, inconcludente e dispersivo, mi è venuta in mente una sua lezione. Diceva, questo eminente scienziato, che se si fossero potuti eliminare gli spazi tra atomo e atomo, la terra si potrebbe ridurre ad un cubetto di pochi centimetri cubi. Al quel tempo questa verità scientifica mi sbalordì e mi sbalordisce ancora, ma ricordando questo mi venne in mente, per una strana associazione di idee, che se dalla mia vita potessi eliminare tutti i tempi vuoti, quei tempi inconcludenti e passati banalmente, potrei fare tantissime altre cose.
Spesso mi avvilisco pensando che altri riescono meglio, realizzano di più, riempiono meglio il loro tempo dedicandolo in maniera più proficua al bene della gente.
Poi sono costretto a rassegnarmi ed accettarmi come sono, con tanti limiti e pochi pregi!