Il 2009 è stato dedicato all’apostolo delle genti: San Paolo.
Credo che la chiesa in genere e quella veneziana in particolare abbia veramente bisogno di confrontarsi con l’apostolo San Paolo, il grande convertito, che rimane anche per i cristiani e le comunità del nostro tempo il campione insuperabile della fede e soprattutto dell’apostolato.
Paolo è per antonomasia il testimone del coraggio, dell’intraprendenza, dello spirito di sacrificio e della convinzione assoluta che il messaggio di Gesù offre agli uomini, di tutti i tempi, la soluzione più valida umanamente e spiritualmente per dare significato e valore alla vita. Per raggiungere questo obiettivo San Paolo si spende tutto, senza risparmiarsi e conclude la sua testimonianza con il martirio.
Mi commuove e mi fa sempre arrossire quel brano di una lettera di questo apostolo in cui elenca tutto quello che ha affrontato e subito per essere fedele al suo Vangelo: quella confessione sembra una lunga litania di pericoli, di sacrifici e di generosità illimitata!
Mi auguro tanto che noi preti, ma anche i laici cristiani, rileggano quest’anno San Paolo quasi per accendere un faro che metta in luce le pigrizie, le incongruenze, le storture, le meschinità di una vita cristiana piena di compromessi, vissuta senza entusiasmo, ridotta a qualche rito celebrato senza convinzione, preoccupati di garantirci una vita borghese più che di apostoli di Gesù.