Vallo a capire quest’uomo!

Talvolta, vedendo certi comportamenti e certe reazioni, ti viene da classificarlo in un certo modo, metterlo in un certo posto nel casellario umano, corrispondente ad una certa tipologia precostituita, in verità la realtà umana è così difficile, complessa e sfuggente per cui certi giudizi affrettati sono talmente sballati che dovremmo arrossire e pentirci di averli pronunciati con tanta leggerezza.

L’uomo è sempre unico ed irripetibile, soltanto Dio poteva continuare a dar vita a miliardi di creature, apparentemente quasi uguali ma in realtà veramente diverse, anzi uniche. Non sbagli quasi mai quando ti accosti ad una persona con rispetto, con delicatezza, con discrezione considerandolo comunque una persona e Figlio di Dio.

A proposito della complessità dell’animo umano ed il pericolo di giudizi superficiali ed affrettati, mi sono sempre rifatto a due esperienze delle quali avrei dovuto imparare più di quanto abbia effettivamente imparato e messo in pratica.

Un giorno un omone, con due baffoni alla Guareschi, mi chiese di parlarmi e quando fu sicuro che non c’era alcuno a vederlo e ad ascoltarlo, mi confidò singhiozzando: “Vede, padre, io amo perdutamente mia moglie, ma in trent’anni di vita in comune non glielo ho mai detto e questo mi strazia il cuore!” A vederlo tutti l’avrebbero giudicato un cerbero senza pietà!

Un’altra volta, quando insegnavo alle magistrali, un alunno chiese di parlarmi, quando fummo soli mi disse: “Vede professore, mi pare che lei l’abbia su con me perché mi richiama tanto spesso”. Era vero; sembrava irrequieto e disattento. Poi soggiunse: “Mia madre è in ospedale da due mesi, mio padre ha i nervi a fior di pelle…” Compresi, e da quella volta siamo diventati amici e lo siamo ancora benché pensionati ambedue!

La vita e il cuore dell’uomo sono davvero un gran mistero!

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