Da “INSIEME” – 22 ottobre 2017

Da “INSIEME” – 22 ottobre 2017
settimanale della parrocchia di San Giovanni Evangelista di via Rielta

Finalmente posso segnalare che almeno questa parrocchia ha capito che è quanto mai opportuno cominciare il catechismo con la prima elementare.

Segnalo inoltre la bella testimonianza di due catechisti che han compreso che far catechismo parte dal vivere personalmente le proposte che si offrono ai ragazzi.

Catechismo

Ve li voglio presentare
Si chiamano Elena, Sara, Samuele, Riccardo, Nicola, Samuele, Francesco, Anna, Carol, Martina, Samuele, Daniele, Marianna e Rebecca.

Sono 14 gioiosi e vivaci bambini di prima elementare che sabato scorso hanno cominciato l’avventura del catechismo!
Sono arrivati accompagnati dai loro genitori, alcuni esuberanti, altri più timidi (qualcuno addirittura non ne voleva sapere di lasciare la mano della mamma).
Dopo le presentazioni di noi catechiste e il saluto da parte di Don Roberto abbiamo subito iniziato una serie di giochi per imparare a conoscerci ed a fare amicizia!
Cari bambini, io sono convinta che Dio Padre, il Creatore, ha già preparato per quest’anno di catechismo tante sorprese, fatte di giochi, disegni e storie che ci aiuteranno a conoscere suo figlio Gesù e a capire quanto è bello e quanto siamo fortunati a stare in Sua compagnia!
lo mi sento carica, ho tanta voglia di scoprire quali novità ci aspettano e voi?!

Valentina Fantin

~ Ci è stato chiesto di dire due parole su cosa significa fare catechismo. Bene, innanzitutto la catechesi di cui parliamo sì rivolge ad una fascia di età che va dai 6 ai 12/13 anni e in questo periodo vengono consegnati a questi bambini, e poi ragazzi, ben 3 sacramenti fondamentali per la vita di un cristiano.Da qui l’importanza che questa catechesi comporta, l’impatto che possono avere le nostre parole, i nostri gesti, i nostri giochi anche, le nostre proposte che tendono comunque e sempre ad un unico obiettivo: far conoscere l’amore dì Dio attraverso suo figlio Gesù che agisce in noi per mezzo dello Spirito Santo.
Fare catechismo “vuol dire” non riuscire a trattenere solo per se questa meravigliosa notizia che Dio ci ama e ha fatto anche con noi una alleanza come per il popolo dì Israele, “vuol dire” dire di si a Gesù che ci ha lasciato dicendoci dì portare a tutte le genti la buona notizia e soprattutto ai più piccoli a cui teneva molto; “vuol dire” cominciare a gettare il seme per rendere questi bambini dei cristiani forti nella fede e consapevoli che attraverso la Chiesa siamo tutti chiamati alla santità.
Spesso noi catechisti ci abbattiamo perché i bambini non ascoltano, vengono poco agli incontri o a Messa, vediamo che pensano di più al gioco o allo sport; è una cosa umana per noi e normale per loro e la loro età. Da qui’ l’importanza della testimonianza sincera e concreta dì quanto ha fatto con noi il Signore che diventa essere il vero messaggio della catechesi.
Non vi nascondiamo che è anche un impegno importante, in termini di tempo e preparazione che ci coinvolge molte ore alla settimana e che richiede anche un po’ di sacrificio, ma la bellezza di stare con loro e vederli concludere questa parte della loro vita nella Chiesa ci da sempre una carica immensa.

Riccardo e Cristina

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