Un carico di dolcezza

Tutti abbiamo bisogno di dolcezza, specie gli anziani che spesso si sentono messi da parte. Quanto ci giunge gradito un saluto affettuoso, un sorriso caldo, una carezza e talvolta un bacetto fraterno! Ma tra queste delicatezze, nessuno disdegna e anzi ambisce a un dolcetto alla crema, una spumiglia, una francesina. Al Centro don Vecchi si può affermare senza timore di smentita che i nostri vecchi sono veramente sommersi da queste attenzioni così dolci e care. Talvolta la dottoressa Casarin, il medico per antonomasia delle nostre case, mostra qualche preoccupazione a motivo del diabete. Io, invece, mi preoccupo per i peccati di gola! Chi sono le persone che stanno viziando i nostri anziani? Voglio indicarvi questi concittadini: i titolari della “Dolciaria mestrina” mandano quasi ogni giorno vassoi su vassoi di brioche e Silvia, la giovane titolare di “Caffè Retrò”, invia molto spesso delle prelibatezze di dolci. Paolo e Mariagrazia Ceccon, i secolari gestori della celebre pasticceria vicino alla chiesa di Carpenedo, mandano di frequente le loro notissime prelibatezze. I titolari dei due negozi di “Dolci e Delizie” non lasciano passare un giorno senza far avere ogni ben di Dio avanzato dalla giornata. Questi amici non sono solamente benemeriti per le loro attenzioni ai nostri anziani, ma sono pure tra i pasticceri più seri perché quel che avanzano dalla produzione giornaliera non la riciclano, come potrebbe accadere! A tutte queste persone care e generose i 500 anziani dei 6 Centri don Vecchi ricambiano con un bacio e un abbraccio quanto mai affettuosi.

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