Don Gianni, parroco di Carpenedo e presidente della Fondazione dei Centri Don Vecchi, ha annunciato la decisione del Consiglio di Amministrazione di aderire all’invito, esplicito ed accorato, di Papa Francesco, rivolto ad ogni comunità cristiana d’Europa, di mettere a disposizione dei profughi almeno un alloggio. La Fondazione ha quindi destinato loro due alloggi. Nel frattempo don Gianni ha annunciato anche che la felice opportunità di poter offrire ogni sera la cena a 110 persone, al prezzo simbolico di un euro per gli adulti e gratuitamente per i bambini, si è concretizzata. La stampa ma soprattutto molti faziosi hanno interpretato questa opera benefica come una compensazione all’impegno nei confronti della gente che fugge dalla guerra, tanto che a migliaia, leghisti ed assimilati, hanno applaudito convinti che don Gianni avesse fatto propria la loro pretesa egoistica di preoccuparsi “prima degli italiani e semmai poi degli altri!”.
In questi giorni, per lanciare la proposta delle cene nel nuovo “Ristorante Serenessima”, ho avuto modo di incontrare più volte giornalisti di tutte le testate e di varie emittenti locali, cogliendo così l’occasione per ribadire con forza che gli uomini onesti sono cittadini del mondo e fratelli di ogni persona che abita questo mondo. Spero di aver colto nel segno.
Tante volte nel passato mi hanno etichettato di destra, di sinistra o di centro e altrettante volte ho ribadito con forza che io sto con tutti e con nessuno perché mi preoccupo per ogni uomo, qualsiasi sia il colore della sua pelle, il suo credo e la sua provenienza. Non accetto etichette di sorta. Ho fatto mie da decenni le parole di don Lorenzo Milani a Pajetta, il comunista impegnato contro i “padroni”. “Pajetta oggi sono con te per creare nel nostro Paese più giustizia però sappi, caro Pajetta, che il giorno in cui tu dovessi abbattere le cancellate dei ricchi e diventassi un despota proletario io allora sarei dall’altra parte, dalla parte dei più deboli e degli sconfitti e ti combatterei con tutte le mie forze”.
Io mi sono sempre trovato bene attenendomi a questi principi, ho sempre tirato dritto e ho sempre affermato che riconosco un’unica padrona di casa: la mia coscienza.