Gli angeli dei nostri giorni

Un paio di anni fa, o forse più, mi hanno invitato all’inaugurazione di quel brutto “angelo dalle vesti color argento” che uno scultore veneziano ha donato alla ULSS 12 perché fosse collocato nello splendido giardino pensile del nostro ospedale. L’invito a questo evento forse mi è stato rivolto per il ruolo di assistente religioso presso le corsie che ricoprivo o che avevo appena lasciato.

In quell’occasione fece la presentazione Cacciari che allora era ancora nostro Sindaco. Egli tenne una conversazione dotta sul tema dell’angelologia e lo tenne da persona veramente esperta. Seppi in quell’occasione che il nostro Sindaco filosofo aveva appena fatto una pubblicazione sul tema degli angeli, cosa che mi stupì alquanto ma che rafforzò la mia fede nella presenza degli angeli in questo nostro mondo. La cosa mi sorprese assai perché sapevo che Cacciari è un libero pensatore che, anche se estremamente attento e rispettoso nei confronti della fede, non ha mai fatto mistero di non essere credente.

Ogni volta che mi reco in ospedale non riesco a non gettare uno sguardo su quell’angelo mal riuscito che stona alquanto inserito com’è nella bellezza di Madre Natura così ben espressa dal giardino pensile della “Torre Maya”, gioiello architettonico della nostra città così povera di belle strutture.

Quest’anno, non so rendermi conto del perché, il 2 ottobre, festa liturgica degli Angeli Custodi, mi sono trovato a riflettere con attenzione su queste creature celesti tentando di interpretare in chiave attuale questo tema che nel passato rientrava nell’iconografia di una certa “mitologia cristiana”. A Ca’ Solaro, dove ho tenuto la mia breve riflessione durante la Messa del primo venerdì del mese, ho iniziato il sermone spiegando che il termine angelo significa messaggero e nel contesto cristiano messaggero di Dio. Ho proseguito affermando che è estremamente vantaggioso essere più attenti a quegli impulsi e a quelle folgorazioni interiori che offrono al nostro animo la possibilità di una maggiore apertura al bene, alla verità e alla solidarietà, intuizioni e folgorazioni che altro non sono se non i suggerimenti di un messaggero, quindi di un angelo del buon Dio.

Meglio ancora però quando scopriamo che il Signore spessissimo si avvale anche di “angeli” senza ali che testimoniano il bene e con la loro presenza ci invitano a farlo. Ricordo un bel romanzo del Cronin dal titolo “Angeli nella notte” che parla delle infermiere al capezzale degli ammalati che riordinano le lenzuola e che offrono parole di conforto e di affetto. Quel romanzo sugli angeli in carne ed ossa mi ha fatto capire che gli “angeli” esistono davvero e sono più di quanti noi posiamo immaginare perché riempiono il mondo intero con la loro cara e provvidenziale presenza.

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