Il Papa tira dritto!

Con il passare del tempo ho sempre più l’impressione che il Papa abbia le idee chiare sul modo di condurre la Chiesa, idee ben diverse da quelle a cui ci avevano abituati. Nei rapporti con la gente può apparire quasi come un vecchio parroco di campagna che si rapporta e guida la comunità cristiana con il cuore e con lo stile di un buon nonno ma in realtà mi pare sia quanto mai determinato a realizzare obiettivi che non si rifanno ad una Chiesa fatta di riti e di buone parole ma ad una Chiesa che si ispira, in maniera radicale, al Vangelo. Questa determinazione nel guidare la “barca di Pietro” si manifesta, in primo luogo, nel suo modo di vivere che esalta l’umanità e demolisce quella sacralizzazione che ha fatto del Papato, della Chiesa e della religione qualcosa di arcano e di estraneo al sentire e al vivere della gente comune. Ritengo quindi quasi superfluo ricordare, ancora una volta, alcuni dei suoi comportamenti che sono insiti nel suo modo di essere e non rappresentano un facile simbolismo: salutare con il buon giorno, la buona sera ed augurare buon pranzo; portare la sua borsa nera da viaggio; vestire una tonaca bianca che lascia intravvedere i pantaloni, le bretelle, e le scarpe da supermercato e usare l’utilitaria. Mi pare ancora più superfluo ricordare il Papa che sale in autobus con gli altri passeggeri, che prende personalmente il cibo al self service e il Papa che in ogni viaggio apostolico pretende di visitare una baraccopoli o una periferia, ecc.

Nei suoi interventi inoltre non si lascia mai andare a misticismi siderali ma è sempre concreto, basti ricordare i quindici rilievi, molto puntuali, rivolti a cardinali e vescovi; le raccomandazioni fatte ai preti, per esempio quelle di non cambiare autovettura ogni due giorni e di vivere con il “gregge” tanto da sposarne perfino l’odore. Mi sembra poi intenzionato a procedere con determinazione nei confronti dei responsabili della Banca Vaticana, dei preti pedofili, delle nomine dei cardinali, non più legate a sedi storiche quali Torino o Venezia e a conferma di questo ieri ho colto la classica ciliegina sulla torta con la nomina a vescovo di Padova di un semplice parroco di Mantova. Credo che se il Papa continuerà su questa strada non subiremo più le deformazioni causate dalle lauree delle università romane e dalle immutabili consuetudini curiali ma avremo invece pastori che hanno fatto la gavetta in parrocchia e hanno imparato il mestiere andando a “bottega”. Bravo Papa Francesco! Era ora!

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