Compleanno

Invidio le persone che compiono gli anni inosservati, senza che nessuno se ne accorga e senza regali. A me capita esattamente l’opposto; un po’ per colpa mia, che spiffero sempre ai quattro venti le mie cose, ed un po’ per la vita pubblica che conduco, devo pagare uno scotto a questo tipo di omaggio che di certo ha dei risvolti positivi ma, anche il suo prezzo che talora è consistente. Comunque il compiere ottantasei anni mi ha costretto a riflettere e a ringraziare il Signore, sia per la mia vita passata, che è stata bella e piena di soddisfazione, sia per quella presente perché il Signore sta continuando a donarmi una vita interessante, intensa, e piena di cose positive. In occasione del compleanno, che quest’anno è capitato nel bel mezzo della Quaresima, non ho potuto fare a meno di collegarlo al cammino che sto facendo, assieme alla mia comunità, verso la Pasqua e la Resurrezione vedendo, nel “segno”, quella reale che ci immette nella vita nuova. L’annuncio della Resurrezione che ci invita a vivere da uomini nuovi mi fa piacere ma mi apre pure il cuore alla speranza di quella definitiva che per me è assai vicina. In questa prospettiva mi sono tornate alla mente le parole di San Paolo: “Ho fatto la mia corsa, ho combattuto la mia battaglia, ho conservato la fede ed ora non mi resta che ricevere la corona di gloria”. Mi sono però trattenuto dal pronunciarle perché mi sembrava di pretendere troppo anche perché posso ben dire che, facendomi prete, ho ricevuto già il centuplo per la mia scelta ed ora posso solo sperare che la bontà del Signore mi doni anche la “vita eterna”.

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