Ascetica minore

Più volte ho confidato che io mi alzo ogni giorno alle cinque e un quarto per aver modo di espletare le mie pratiche di pietà in un’atmosfera di silenzio, di solitudine e senza fretta o distrazioni esterne, purtroppo di quelle interne ne ho comunque molte e frequenti! Recito il breviario con fatica e spesso non condividendo il pensiero di chi ha steso “i salmi”.

Mi pare che il concetto di Dio e dei rapporti con il prossimo da parte degli ebrei dei salmi lascino molto a desiderare. Certe invocazioni rivolte al Signore di sterminare i nemici, le recito con le labbra non certamente con il cuore. Forse sarà per questo che dicono che solamente il quindici per cento dei preti recita ancora il breviario! Poi faccio meditazione. Mi avvalgo di una modestissima rivista della Chiesa Metodista che riporta le testimonianze dei discepoli di Gesù che vivono sparsi per il mondo intero.

Ho fatto questa scelta perché in quelle pagine trovo sempre una fede fresca, candida, profonda ed entusiasta. Io ho bisogno di questo tipo di testimonianza che faccia da contrappeso al mio naturale scetticismo.

Qualche giorno fa, uno di questi cristiani raccontava che mentre era nell’anticamera del medico, soffrendo egli fisicamente e psicologicamente per gravi disturbi di carattere alimentare, si accorse che per terra c’era un biglietto, lo raccolse e vi lesse: “Mai darsi per vinti, mai arrendersi”. Questa persona di fede lo interpretò come un messaggio del Signore e si abbandonò ad esso con fiducia. Voi non potete immaginare quanto bene mi abbia fatto cogliere questo messaggio e ancor di più cogliere la fede con la quale il protagonista lo ha interpretato.

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