Ho scritto al Sindaco domandandogli se è vero quello che ha scritto il Gazzettino; cioè che il Comune di Centro Sinistra non vuole che la Regione di Centro Destra appaia troppo brava agli occhi dell’opinione pubblica, per la costruzione dell’ospedale dell’Angelo e per il passante ed ora anche per il Samaritano, ma che lo stesso comune ha dimenticato per circa un anno in un cassetto tra le sue scartoffie il progetto del Samaritano con cui vuol fare bella figura alle prossime elezioni comunali!
Credo che un giornalista, polemico fin che si vuole qual è il dottor Maurizio Danese, autore dei due articoli, non possa aver scritto quello che ha scritto senza prima documentarsi.
Le cose due anni fa sono andate così: il Comune mi concedeva a titolo gratuito 5000 metri di terreno vicino all’ospedale e noi avremmo costruito “Il Samaritano”, una struttura di accoglienza per i familiari di ammalati di altre province e regioni.
La cosa pareva fatta. Era d’accordo l’urbanistica, l’immobiliare del Comune e soprattutto il Sindaco. Se non che una giornata di luglio del 2007 mi raggiunse una telefonata del Sindaco che mi disse: “Le dispiace, don Armando, se il Samaritano lo costruisce il dottor Padovan della ULSS e poi lo concede gratuitamente alla sua fondazione per gestirlo?” Non potei naturalmente dirgli di no!
Pareva d’accordo il Comune, che intascava i soldi per la vendita della terra, soldi che io non gli avrei dato, d’accordo la Regione che sborsava i soldi e la ULSS che avrebbe sistemato tuta l’area prospiciente l’ospedale.
Senonchè viene fuori la notizia bomba del dottor Dianese che afferma che il Comune, che pare non abbia un soldo almeno da quello che si dice sui giornali, e per gelosia si accolla i due milioni di euro occorrenti, ma poi finisce di dimenticarsi in un cassetto il progetto già preparato dell’immobiliare di Venezia.
Che dire di tutto questo?
Stupore, meraviglia, indignazione, denuncia sono tutti termini tanto poveri per inquadrare un fatto del genere!
Sempre più spesso penso che sia solamente un brutto sogno, o peggio, un incubo notturno!