Fin dai tempi del seminario ho sentito parlare di una virtù particolare: l’obbedienza. Non so perché, ma per le altre virtù morali si adoperava semplicemente il nome della virtù: fortezza, temperanza, ecc., per l’obbedienza si premetteva sempre un “santa”, la santa obbedienza. Talvolta mi è venuto perfino il dubbio che i capi suggerissero questo aggettivo non tanto per sottolineare l’importanza di questa virtù, ma per governare più facilmente.
Da una ventina di anni, anche la santa obbedienza, ha avuto i suoi contestatori e contestatori di spessore, da don Mazzolari, a don Milani, per non parlare che dei più noti.
In realtà questi obiettori di coscienza si sono dimostrati tra i cattolici più obbedienti, ma obbedienti criticamente. Non so se sia stato uno di loro a parlare della “virtù della santa obbedienza”, non credo, ma comunque c’è stato un movimento di contestazione verso l’obbedienza, pronta ed assoluta, alla Sant’Ignazio “Perinde ad cadaverem!” “fino alla morte”.
Papa Giovanni XXIII con la sua saggezza, usava spesso una frase a questo proposito: “Miles pro duce et dux pro victoria”, “il soldato deve obbedire al comandante che a sua volta deve puntare alla vittoria!”
Io sono totalmente d’accordo con Papa Roncalli, però l’obbedienza deve diventare un atto intelligente, razionale, collaborativo, ma anche positivamente critico.
Una volta si diceva che il superiore aveva “la grazia di stato” ossia il Signore lo illuminava particolarmente per il buon Governo.
E sia pure!
Però lo Spirito Santo, che credo per donare questa grazia ai capi, possa abbastanza facilmente adoperare anche l’intelligenza, la saggezza e l’esperienza dei sudditi.
Ho l’impressione che molti, forse troppi capi, sia nell’organizzazione civile come in quella religiosa presumono troppo sulla validità dei loro gradi, sulla grazia di stato e troppi sudditi per non aver rogne o per quieto vivere obbediscano formalmente, danneggiando i loro superiori.
Mi ritrovo ora come un osservatore, fuori della mischia per cui è perfino troppo facile scorgere inadeguatezze, errori, negligenze che nascono dalla mancata consultazione o dal mancato apporto dei combattenti!