I preti di una volta

Io ho un’età in cui abbastanza di frequente, di fronte a comportamenti, modi di pensare, scelte che non condivido, mi verrebbe da dire la famosissima e deprecata frase: “Ai miei tempi le cose non stavano così!”

Tento di dire il meno possibile questa frase, però, anche se non la dico, la penso decisamente e molto convinto.

Noi tutti vecchi siamo frutto di un certo mondo e di una certa educazione; non potremo mai cambiare!

Credo che siano pochi gli uomini e i preti che riescono ad accettare serenamente modi di pensare, comportamenti, mentalità e scelte che oggi sono pacifici!

Pur convinto che il mondo si evolve, ed oggi molto più rapidamente del passato, mi è molto diffide accettare certi comportamenti che mi sembrano assurdi e non condivisibili specie in certe categorie di persone.

Qualche giorno fa una persona religiosa, parlando del “lavoro” in cui è coinvolta, mi diceva, come fosse la cosa più limpida e più normale, che un altro religioso aveva in un certo giorno la sua giornata di libertà, un altro ancora in un giorno diverso.

Ai miei tempi (ed ecco che mi scappa la frase da vecchi) il padre spirituale del seminario diceva che dovevamo da preti lasciarci “mangiare” dai fedeli, tanto dovevamo essere disponibili alle loro attese. Come volete che mi sia possibile condividere il nuovo modo di pensare?

Da giovane prete le mie vacanze erano costituite da un campo estivo con un centinaio e forse più di scout, dormendo dentro una piccola tenda e per terra, mangiando i menù che i ragazzini cucinavano tra mille lazzi!

Come volete che con questo passato possa accettare che i miei colleghi passino le vacanze un anno in Thailandia ed un altro in India?

A San Lorenzo confessavamo dalle 14 alle 20 di continuo e alle 21 tornavamo in chiesa per i ritardatari. Come volete allora che possa comprendere che il tal parroco riceva il mercoledì dalle 10 alle 11 e il venerdì dalle 16 alle 17?

Se fosse giusto questa nuova prassi di vita dovrei dire a Gesù in croce “Guarda che hai sbagliato tutto!”

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