Una banda di manigoldi

Il popolo sta allontanandosi ogni giorno di più dalla politica. Lo dimostra il crescente disprezzo verso questa categoria di concittadini che pretende con dei comportamenti dissennati ed interessati di rappresentarci nella gestione della cosa pubblica.

Il progressivo e vistoso assenteismo alle elezioni è la prova inoppugnabile della disistima nei riguardi della mentalità e delle scelte delle persone che si sono dichiarate, pur dietro un vistoso e consistente compenso, disponibili a rappresentarci per trovare le soluzioni più idonee a risolvere i pur difficili problemi del nostro Paese.

A scanso di ogni equivoco dichiaro in maniera convinta che io ritengo che la politica sia una cosa sana e doverosa e ritengo ancora che chi accetta questo servizio sia, almeno da un punto di vista ideale, un cittadino meritevole e degno di stima e di ammirazione. Ritengo ancora che nella classe politica ci siano sempre state delle bellissime e nobili persone che hanno scelto questo compito come un servizio degno di rispetto.

Ho fatto questa lunga premessa per affermare che non condivido l’idea che la politica sia una cosa sporca e che, schifati da certi comportamenti, sia lecito farsi da parte per lasciare che gente senza scrupoli profani ed infanghi questo servizio. Anzi la constatazione delle deludenti “magagne” e furberie di politici disonesti deve spingere, soprattutto i benpensanti e gli onesti, a non abbandonare il campo, anzi ad impegnarsi con maggior serietà e dedizione.

Detto questo, è altrettanto onesto e doveroso denunciare le malefatte, le ruberie, le faziosità e la sete di potere talmente forte da tentare in ogni modo e ad ogni costo di garantirsi comunque la rielezione. E, a questo riguardo, sento il dovere di dire la mia, quasi disperato a livello politico.

In questi giorni si sta discutendo sull’abolizione del senato. Sembra, quasi a tutti che questa seconda camera, il senato, soluzione poco presente negli altri Paesi progrediti, soprattutto per le funzioni attuali, sia giusto sopprimerla, o perlomeno riordinarla perché sia più funzionale e produttiva. Ebbene, oggi ho appreso dai vari telegiornali, che a tal proposito si sono presentati più di ottomila emendamenti. Neanche i bambini della scuola materna arriverebbero a tale insensatezza e a tale aberrazione!

Non appena ho udito la notizia, non sono riuscito a trattenermi dall’affermare: «Siete una banda di manigoldi troppo pagati che date scandalo al Paese e meritate la gogna!» Come faceva la Serenissima, bisognerebbe esporli dentro alle gabbie al pubblico ludibrio e disprezzo. Ma accanto a questa esasperata condanna non posso tacere di farne un’altra più triste ed accorata nei riguardi di tanti cittadini onesti, capaci e probi, che per pigrizia e per tornaconto personale non si offrono per mandare a casa questi mascalzoni e per offrire la loro capacità ed onestà per un servizio così nobile e necessario.

16.08.2014

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