Creature belle

In una copertina de “L’Incontro” ho stampato la fotografia di una ragazza di una bellezza leziosa, tutta leccata, in atteggiamento di dire: «Guardatemi, vedete quanto sono bella!». Nella didascalia che sempre mi serve per dar voce al pensiero ed indirizzare la reazione di chi incontra quell’immagine, ho scritto quello di cui sono profondamente convinto, cioè che la vera bellezza di un uomo e di una donna si esprime quando c’è un forte connubio tra il volto e il corpo e gli ideali e i valori che cantano dentro al suo cuore. Le bambole dagli occhi perfetti, dalle guance colorite e con un corpo aggraziato, rimangono solamente bambole, mentre quando uno guarda un quadro d’autore, che ritrae il volto di un uomo o di una donna, intuisce magari in maniera indistinta che dentro c’è un valore, un messaggio, una forza esistenziale, perfino una fiammella di Dio.

La donna della prima pagina l’ho definita, per il suo atteggiamento lezioso, “un’oca giuliva”. Nella vita quotidiana mi capita abbastanza spesso di incontrare uomini e donne di tutte le età e di tutti i ceti che sono veramente belli. Quando mi capita di scoprirli mi viene in mente la pagina della Bibbia quando dice che “l’uomo e la donna sono fatti ad immagine e somiglianza di Dio”. Queste sono le “immagini sacre” che mi incantano, e non le immagini della Madonna e di Gesù che qualche visionario dice di aver visto, ma che in realtà sono copie di infima qualità della bellezza e della magnificenza di Dio. Però ognuno può aver la fortuna di scoprire nella vita quotidiana delle vere “copie del Creatore”, vive e reali.

Fino a qualche mese fa un giovanotto di mezza età accompagnava in chiesa la vecchia madre che aveva la “santa mania” di voler venire a messa ogni giorno nonostante il tempo e la sua infermità. Ora non viene più perché forse la mamma non può più uscire o se n’è andata in cielo, però quando ricordo le premure, la tenerezza, l’affetto con cui questo giovane l’accompagnava e l’accudiva, avverto qualcosa di veramente sublime e sacro. Mi è stato detto che questo giovane faceva il portiere di notte in un albergo di Venezia. Non so come facesse, comunque per anni era sempre accanto alla madre, sereno e affettuoso.

Da qualche tempo una “vecchia scout” del secondo millennio, ma che ha conservato un bel volto vivo e sorridente, ha voluto a casa sua la sorella disabile mentale che soffriva di vivere con la matrigna. Ogni volta che s’accostano assieme all’Eucaristia godo dei loro volti belli, illuminati dall’amore e dalla fede.

Ormai dall’inverno scorso sono diventate fedeli e devote una cara signora più che ottantenne affetta dall’Alzheimer. o da qualcosa del genere, donna dolce e cara ma indifesa, e la giovane figliola che l’accompagna, una ragazzona nel fiore della sua femminilità che dedica con un’attenzione infinita alla sua mamma fragile e bisognosa di appoggio, tutto il tempo libero dal lavoro. A fine messa questa signora mia coetanea viene a prendersi un bacetto dal vecchio parroco quiescente. Ogni volta che mi si accosta assieme alla figlia, mi sembra di sentire il profumo della bontà.

Queste e tante altre sono le creature che io non stimo brave, ma meritevoli.

29.08.2014

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