Papa Giovanni Paolo II mi pare che per ben due volte abbia chiesto perdono al mondo per i grandi peccati commessi dalla Chiesa durante i secoli. Pure Papa Benedetto, più recentemente, ha solennemente chiesto perdono per gli orrendi peccati di pedofilia commessi dai preti in tempi lontani, ma anche, purtroppo, recenti.
Qualche settimana fa, sempre “smanettando” oziosamente la televisione, mi sono imbattuto in un film che si rifaceva alla “santa inquisizione” in Spagna. Non sono riuscito a vedere il film, tanto sono rimasto turbato dal modo di agire, da parte di frati domenicani e francescani, durante quei secoli bui della vita della Chiesa. Per alcune settimane mi son tornate in maniera ossessiva frasi e comportamenti di quei religiosi che di veramente religioso non avevano assolutamente nulla. Noi tentiamo di minimizzare e dimenticare queste pagine della storia, però esse continuano a pesare sulla coscienza di noi credenti.
Questi “peccati” sono i più eclatanti, però quante meschinità, quanto carrierismo, mestiere, furberie, collusioni con i poteri forti da parte di singoli ministri del culto e di comunità religiose! La Chiesa può sbandierare pure delle figure splendide di sacerdoti in ogni tempo e in ogni Paese, però in quel mezzo milione di preti su cui oggi conta la Chiesa cattolica, le figure scialbe dei burocrati sono pur tante, anzi troppe!
Ricordo che in tempi molto lontani, in una conversazione in cui si parlava delle persecuzioni cruente durante i secoli, che di volta in volta pareva dovessero mettere a repentaglio la sopravvivenza della Chiesa, uno dei presenti, con fare un po’ saputo e pure tanto amaro, disse: «Se non ci sono riusciti i preti, con le loro meschinità e le loro incoerenze, ad affondare la Chiesa, non ci riusciranno di certo i loro persecutori!». A quel tempo non ero ancora prete, ma ci rimasi molto male.
Io non ho certamente il ruolo di domandar perdono a Dio e alla Chiesa di Gesù per i tanti scandali, grandi o piccoli, però sento quanto mai il dovere di chiedere perdono per la mia “povertà” spirituale, per le mie incoerenze e soprattutto per quella mancata santità che è un dovere specifico del prete.
Qualche giorno fa scrissi del bene che mi ha fatto l’atteggiamento del vescovo dei “Miserabili”. Anche oggi la santità umana del sacerdote è la predica più attesa e che fa tanto bene.
22.06.2014