“La moltiplicazione dei pani”

Rifacendomi al discorso di ieri debbo pur dire che leggo con attenzione, ma soprattutto sento il dovere di “decodificare” da un certo modo di pensare, di descrivere gli eventi proprio di una mentalità e di una cultura molto datata, perché si tratta di fatti avvenuti ben duemila anni fa in un popolo e in una terra tanto lontana dalla nostra cultura occidentale. Mi riferisco alla moltiplicazione dei pani.

Io non sono uno storico, ma ritengo che anche questo miracolo lo si debba rileggere in chiave di attualità. E’ quasi superfluo raccontarlo perché almeno un paio di volte all’anno la liturgia della Chiesa lo offre alla nostra meditazione, però a scanso di incomprensione, lo riassumo in maniera pressoché telegrafica. La folla segue Gesù per due giorni interi per ascoltare i suoi discorsi. Gli apostoli suggeriscono al Maestro di congedarle la gente perché ormai la fame si faceva sentire. Gesù li provoca dicendo: “Date voi da mangiare alla folla”. Il dialogo è quanto mai interessante perché offre infiniti spunti per una seria riflessione. Comunque Gesù si rivolge al Padre e invita gli apostoli a distribuire la merenda di un ragazzino diventata inesauribile: i cinque pani e i due pesci messi a disposizione dal ragazzino si moltiplicano all’infinito.

Purtroppo il mio razionalismo ancora una volta fa capolino e tentenna di fronte a queste modalità e a questi numeri: cinque pani e due pesci da una parte e dall’altra cinquemila uomini, più le donne e i bambini- mangiare a sazietà – dodici sporte avanzate! Però c’è poco da interpretare, i numeri sono numeri!

A questo proposito ho l’impressione che il Maestro mi tiri le orecchie con un fatto che è in atto da qualche mese al “don Vecchi” dove vivo anch’io, fatto che sa di portento e di miracolo facendomi arrossire perché di questo evento io stesso sono coinvolto.

Cari amici, avete tutto il diritto di essere increduli come san Tommaso, però venite pure al “don Vecchi” e verificate quanto vi sto riferendo. Dal 18 febbraio di quest’anno al 27 giugno di questo stesso anno, ben diecimilaottocentosessantacinque persone in difficoltà sono venute al “don Vecchi” a ritirare gli alimenti che i sette supermercati della Catena Cadoro hanno messo a disposizione della Fondazione Carpinetum e che essa ha ritirato e distribuito. Tutto è partito dall’insistente richiesta di un volontario, Danilo Bagaggia, che ha ottenuto ascolto presso la direzione di Cadoro e dalla fiduciosa collaborazione di un gruppetto di volontari.

Credo che se un tempo ho nutrito qualche dubbio sul miracolo della moltiplicazione dei pani e qualche riserva sul modo di “leggere” il miracolo, ora il Signore “mi ha tagliato l’erba sotto i piedi” ripetendo anche a me, come a Tommaso: “Metti qui il tuo dito e non essere incredulo ma credente”.

04.07.2014

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