Un impegno da mantenere

Vedendo come vanno le cose in Italia, dove non passa giorno che i mass media non ci informino di ruberie, di furti, imbrogli di ogni genere, di una rissosità esasperata dalla campagna elettorale di coloro che dovrebbero essere le guide sagge, i maestri della nostra gente, mi torna sempre più difficile amare questa società.

Le delusioni, i comportamenti scorretti, le incongruenze purtroppo non li riscontro solamente ai vertici del nostro Paese e del nostro mondo. Spesso mi turba e mi irrita l’incoerenza, la sfacciata rincorsa al proprio tornaconto anche di certe persone che mi sono vicine e che, almeno a livello formale, dicono di condividere valori ed ideali.

Spesso di fronte a certe forti constatazioni sono tentato di avvilirmi, di rinchiudermi in me stesso e di arrendermi, lasciando che il mondo vada come vuole, tanto sembrano inutili gli sforzi per creare una nuova società. Accettare ed amare l’uomo è cosa ben difficile. Qualche volta sono costretto ad aggrapparmi quasi disperatamente a certe scelte fatte lucidamente all’inizio del mio impegno sacerdotale.

Il 27 giugno ricorre il sessantesimo anniversario della mia prima messa. Tornando quindi in questi giorni con la memoria a questo evento ormai tanto lontano, ma basilare per la mia scelta sacerdotale, mi sono sorpreso ad aggrapparmi ad un fatto, forse molto marginale, ma per me estremamente importante a livello emotivo.

Ricordo il discorso fatto dal parroco del mio paese in occasione della mia prima messa. Quel parroco aveva fama di essere un bravo oratore e forse credo che ne fosse convinto anche lui e adoperasse con frequenza questo strumento pastorale. Durante la predica, citò un presunto discorso di don Bosco il quale avrebbe affermato che il Signore aveva promesso che avrebbe esaudito le richieste fatte da un sacerdote in occasione della prima messa; mi invitò quindi a richiedere il dono dell’eloquenza, perché per un prete questa è una dote importante, anzi necessaria.

Ricordo che dentro di me allora pensai: “Signore, se le cose stanno così, non ti chiedo ciò che mi suggerisce il parroco, ma ti domando invece di accettare e di amare le persone che incontrerò sulla mia strada.

Onestamente posso dire che ho tentato di farlo, anche se devo confessare che spesso non ci sono riuscito.

In questi giorni ho sentito il bisogno di ripetere accoratamente questa preghiera, perché avverto l’estrema necessità di essere aiutato. Spero che il Signore non abbia cambiato idea.

29.05.2014

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.