Giovedì 27 marzo era una giornata un po’ freddina, anche se in cielo splendeva il sole, però non nel pieno del suo fulgore; comunque la prima gita-pellegrinaggio dopo i rigori dell’inverno è stata quanto mai positiva.
Queste uscite, con la formula che noi abbiamo brevettato e che sta riscuotendo tanto successo, stanno diventando, un po’ alla volta, un evento a livello cittadino nel mondo della terza età.
Partenza nel primissimo pomeriggio con un cargo di 115 anziani raccolti presso le stazioni del “don Vecchi” di Carpenedo, Campalto e Marghera. Poi una galoppata in autostrada che ci ha offerto il volto più bello della primavera, della nostra campagna e dei colli Berici. Méta la pieve di Chiampo.
Prima fase dell’uscita: un’ora e mezza circa di chiacchiere tra vecchi e nuovi amici. Allo sbarco, nel bellissimo parco di Chiampo, ci ha accolto una rubiconda e loquace suora francescana a piedi nudi nei sandali di san Francesco e dalla parlata calda e vivace di autentica napoletana. La guida s’è dimostrata fin da subito di una estrema simpatia e con altrettanta capacità ci ha fatto un bello e corposo sermone su san Francesco, sulla Madonna e su Domineddio senza che assomigliasse ad una predica.
L’ambiente di Chiampo che incornicia la Pieve, la grotta di Lourdes, la miglior Via Crucis d’Europa e soprattutto il nuovo santuario, è veramente dolcissimo e incantevole.
Bello il discorso sulla grotta di Massabielle, riproduzione felicissima del “mistero” mariano di Lourdes, ma più bella ancora la contemplazione, perché tale è stato il modo con cui il centinaio di anziani, in maggioranza donne – notoriamente chiacchierone – hanno ascoltato la spiegazione ed ammirato gli stupendi mosaici del presbiterio del nuovo santuario, capace di un migliaio di fedeli.
L’autore di questi mosaici moderni è un frate che, come i grandi artisti del passato, conduce “una bottega” di alunni che cooperano con lui, con lo spirito religioso con cui si dipingevano le icone russe. E’ impossibile descrivere la bellezza, la forza, l’armonia, la vivacità dei colori e la dolcezza di questi “dipinti” che attingono armonia e colore non da una tavolozza ma dalla pietra, dai cristalli e dalle vernici speciali. Per tre quarti d’ora si è avverato il miracolo di cento vecchi in silenzio e in contemplazione di questo mistero di bellezza. Credo che appena per l’ascensione di Gesù al Cielo si avverò la stessa estasi spirituale.
Poi una bella messa cantata coralmente ed infine la solita merenda nel refettorio dei frati. Tornando, in pullman, penso che i pellegrini mi avrebbero fatto “santo” per aver loro regalato questa mezza giornata “di Paradiso”.
Spero che il miracolo si ripeta per l’uscita appena dopo Pasqua.
03.04.2014