Un pizzico di amor proprio

Io sono stato educato alla vita pubblica al tempo del regime. A scuola, accanto alla data, si scriveva in romano l’anno della rivoluzione fascista e si salutavano la maestra e le autorità col saluto romano.

A quei tempi ero convinto che le Alpi fossero il sacro confine della Patria, che il Mediterraneo fosse il “mare nostrum”, quasi una proprietà privata, che i fasti di Roma antica mi appartenessero e soprattutto mi rendeva quanto mai orgoglioso il possesso dell’Impero. Infine ero sicuro che gli otto milioni di baionette rendessero gli italiani assolutamente invincibili.

Purtroppo, o per fortuna, la caduta del fascismo, la sconfitta militare, la lotta fratricida dell’ultimo periodo di guerra e di quello d’inizio della riconquistata libertà, fecero crollare rovinosamente tutto il castello e finii per accorgermi che era di carta.

L’Italia è andata avanti con alti e bassi, ma comunque è sempre rimasta un’Italietta di partiti litigiosi, di una burocrazia tanto stupida quanto soffocante, di ruberie sia nel pubblico che nel privato, di affaristi, di politici “vorrei ma non posso”. Il sorrisetto ironico della Merkel e di Sarkozy nei riguardi di Berlusconi ci ha dato la misura della poca considerazione dell’Europa nei nostri riguardi. Insomma siamo rimasti i parenti poveri sopportati e guardati dall’alto in basso.

Sono lontano mille miglia dal rimpiangere la vecchia retorica patriottica, però confesso che ho sempre sognato un po’ più di rispetto da parte dei nostri “parenti ricchi” e un po’ più di dignità da parte dei nostri governanti. In fin dei conti noi abbiamo ancora il cielo più luminoso, le donne più belle, e uomini eminenti nel campo della scienza, dell’arte, della musica e della fede. La nostra gente è industriosa e libera, sa cavarsela anche nelle peggiori situazioni, sa ridersi addosso, ma soprattutto non ha il “chiodo in testa” e la puzza sotto il naso della grandeur d’oltralpe.
Quindi non mi dispiacerebbe un po’ più di rispetto e di considerazione. Non ho di certo apprezzato Berlusconi per le sue “amicizie personali” ma forse interessate, però confesso che non mi è dispiaciuto punto il discorso di Renzi quando disse che non andava in Europa per ricevere “i compiti per casa” o per essere messo ancora una volta dietro la lavagna come uno scolaretto fannullone ed indisciplinato.

Un pizzico di dignità e la pretesa di rispetto da parte dei nostri partners credo che sarebbe giusto pretenderlo, anche perché se pensiamo al recente passato dei francesi di Pétain, peggio ancora dei tedeschi di Hitler e della Shoah, ma pure degli inglesi che per secoli hanno sfruttato mezzo mondo, forse forse in questo confronto ne usciamo meglio di loro nei libri di storia!

04.04.2014

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