Le formiche

Qualche tempo fa ebbi modo di confidare agli amici la sensazione che ho provato trovandomi in casa di primo mattino un pettirosso che, attratto dalla luce, era entrato dalla porta-finestra del terrazzino. E’ quanto mai interessante porci delle domande e divagare col pensiero sulle vicende esistenziali di un piccolo volatile invernale qual’è il pettirosso.

Ho provato tenerezza verso questo esserino sconosciuto che per brevi momenti è entrato nella mia casa, ma soprattutto nella mia vita. Normalmente capita di imbattersi nelle “pasionarie” che amano sinceramente il loro cane o il proprio gatto; molto meno di frequente si incontra chi si prende a cuore questi animali più liberi ma quanto mai interessanti. Perfino Gesù è rimasto incantato di fronte alla danza continua in cielo degli “uccelli dell’aria” e su di essi ha fatto delle considerazioni quanto mai significative, sottolineando come il buon Dio ha cura di loro che vivono così felici non avendo le esasperate preoccupazioni e l’avidità che caratterizza l’uomo e perciò hanno molto da insegnarci.

Questa mattina, mentre aspettavo chi mi avrebbe portato in chiesa, mi sono accorto di un piccolo formicaio ai bordi di un tombino. C’era una folla di piccolissime formiche accalcate in un angolo, tanto che pareva che quasi si calpestassero. Qualche centimetro più lontano c’erano altre formiche che correvano su e giù sulla mattonella in un continuo andirivieni apparentemente senza senso. Siccome qualche giorno prima avevo ascoltato una conversazione di un entomologo sulla vita assai complessa, ma ordinata, logica e funzionale, del formicaio, la cosa cominciò ad interessarmi, però senza riuscire a capire il mistero della vita di quelle creaturine estremamente minuscole ma in continuo movimento.

Quale funzione hanno nell’ecosistema? Quanto vivono? Si vogliono bene? Come si moltiplicano? Sono utili a qualcosa? Sono felici? Domande per me, inesperto di queste cose, senza risposta, che però di certo sono ragionevoli.
Nel Creato tutto ha una funzione!

Da un lato mi ricordai che per il mondo indù ogni creatura è sacra e va rispettata. Mi sono perciò vergognato di aver prima pensato di distruggere quel microcosmo pestandolo con la scarpa, riproponendomi poi di aver maggior rispetto ed attenzione per il mondo animale e concludendo che è crudele ed ignobile sopprimere senza motivo questi piccoli esseri misteriosi. Poi mi venne in mente una sentenza di un famosissimo entomologo che ha affermato: «Io non ho bisogno di credere, perché vedo Dio nella vita del Creato!»

Dopo questa breve meditazione ho avuto l’impressione che osservare la vita sia degli animali che delle piante aiuti veramente a lodare il Signore.

25.03.2014

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