I miei patemi d’animo

So che parlare di politica, specialmente per un prete, è assai pericoloso perché l’adesione ad una linea politica spesso è qualcosa di misterioso, talvolta persino irrazionale. Io ho confessato più di una volta che mi vien persino da invidiare i fanatici (che è tutto dire), perché almeno loro pensano di avere certezze e verità tali che li preservano da dubbi e da incertezze.

Onestamente non è che non abbia a livello sociale qualche verità, o meglio qualche valore in cui credo, però sapendo che esso perché incida nell’assetto sociale deve concretamente esser calato in un movimento e in un organismo di partito, mi trovo in terribile imbarazzo nell’orientarmi verso scelte valide e razionali.

Quando ero ragazzino, avendo un papà che per De Gasperi e la Democrazia Cristiana avrebbe dato la vita, ero tranquillo perché ero convinto che il partito che ufficialmente riuniva i cattolici e dichiarava di difendere e proporre valori cristiani, rappresentasse in assoluto il bene e il positivo. Ma poi crescendo, le cose si sono complicate a non finire e cominciarono i dubbi, le perplessità che mi hanno accompagnato fino ad ora. Ancor oggi sono convinto di dovermi far rappresentare da qualcuno che creda e rispetti la persona, che sia preoccupato soprattutto per le classi più fragili, che sia impegnato a produrre ricchezza per poi dividerla equamente tra i cittadini, che rifiuti uno Stato burocratico farraginoso che mortifica l’iniziativa privata, che accetti l’economia di mercato (corretta però, che non strozzi i cittadini più deboli, che difenda la libertà del cittadino, che combatta i parassiti, gli approfittatori e i ricchi che vivono di rendita senza impegnarsi).

Ma mi domando chi in Italia, in questo momento, sia disposto e sia capace di far tutto questo. Ho sperato in Monti, poi in Letta, poi in Renzi, ma mi pare ora che anche lui rappresenti un partito ormai simile alla DC del tramonto, composto da una serie di correnti contrapposte.

Da un paio d’anni s’è affacciato alla ribalta della politica Grillo, con le sue “Cinque stelle” e in poco tempo ha fatto fortuna. Ho potuto notare anche in questo movimento persone preparate, decise, intelligenti, soprattutto che dichiarano di volere una società nuova; ma quale, con quali programmi, con quali valori?

Io poi sono preoccupato del diumvirato Grillo-Casaleggio; sbraitano da mane a sera contro tutto e contro tutti, non permettono una dialettica e qualsiasi confronto con gli altri, ma anche tra di loro, non si spiegano su che cosa vogliono e soprattutto si chiudono “in conclave” col relativo “extra omnes” ed impegnano i loro adepti al segreto, peggio dei cardinali di Santa Romana Chiesa.

Tutto questo poi, nella classe politica, si svolge tra bagarre, manfrine, proposte e controproposte, compromessi e ricatti, mentre il Paese affonda e disprezza ogni giorno di più i protagonisti di questa tragicommedia.

L’Italia sta affogando ed io con essa. Spero solo che il buon Dio ci metta la sua mano perché non affondiamo miseramente.

06.02.2014

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