Almeno Papa Francesco!

Da alcuni mesi vado seguendo le vicende di un nuovo dormitorio per senzatetto che il nostro Patriarca ha annunciato ormai da molto tempo.
Da quanto ho avuto modo di apprendere da “Gente Veneta” e pure dal “Gazzettino”, il nostro vescovo, prendendo coscienza che a Mestre vi sono decine e decine di senzatetto che dormono alla stazione, sotto il cavalcavia o sotto i portici di certi palazzi della città, quale segno di solidarietà e di conversione, in occasione dell’anno della fede appena conclusosi, ha deciso di dar vita ad un altro dormitorio.

La Caritas, che ha realizzato l’iniziativa, ha ottenuto, pur con una certa fatica a causa della contrarietà della municipalità di Marghera, un piano di una scuola dismessa, l’ha restaurato ed a giorni sarà inaugurato.

Io non posso che plaudire a questa iniziativa e quindi sono quanto mai felice che si siano superati gli ostacoli e si possa dare il via a questa struttura. Sono contento anche perché in questi ultimi trent’anni innumerevoli volte si era parlato di una mensa dei poveri nel vicariato di Marghera; io stesso, almeno tre volte, sono stato invitato, come “esperto” del settore, a tavole rotonde o a commissioni di studio in merito, l’ultima volta nella parrocchia di Catene per preparare volontari che dovevano gestire la mensa. Non se ne fece nulla.

Finalmente però “la montagna ha partorito il topolino!”. In spirito di fraterna collaborazione mi permetto di osservare che forse sarebbe stato opportuno un incontro tra gli “addetti ai lavori” per un coordinamento e per inserire la nuova struttura in un progetto globale (io sono per la realizzazione di un piano organico che si occupi della carità a Mestre). Pazienza, “cosa fatta capo ha!”.

Ma l’apertura di questo dormitorio con colazione mi pone almeno due “spinosi e tormentosi problemi”. Primo: la dedica di questo dormitorio per senzatetto a Papa Francesco mi sa un po’ di culto della personalità, che mai profuma di nobiltà e di disinteresse (ma questo, anche se fosse, è un “peccatuccio veniale”). Secondo: i giornali hanno annunciato con una certa enfasi che per l’inaugurazione è stato invitato il Segretario di Stato del Vaticano, il cardinal Parolin; praticamente il vicepapa!

Ma allora, quando il prossimo maggio, la Fondazione inaugurerà in quel degli Arzeroni una struttura tutta nuova, come stabile e come soluzione per gli anziani poveri in perdita di autonomia, con sessanta appartamentini, ambulatorio, palestra, parrucchiera, lavanderia e tantissimi spazi comuni, senza domandare un centesimo alla curia, chi mai dovremmo invitare? Fosse anche Papa Francesco è ancora poco!

Mi consolo perché penso che verrà lo stesso nostro Signore!

31.01.2014

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