Matteo Renzi ha vinto alla grande la sua “battaglia” per diventare il segretario del PD, ma soprattutto per poter “salvare” l’Italia dal baratro economico e sociale in cui è caduta.
Tante volte mi son chiesto se il cimentarsi in questa “folle” impresa da parte di Renzi sia stato determinato da un sentimento di irresponsabilità tipico dei giovani o da un “amore folle” per l’Italia, come son quasi sempre gli amori della verde età.
A vedere il giovane sindaco di Firenze alla televisione, tantissime volte mi sono venute in mente le “imprese impossibili” in cui si cacciavano i miei scout durante i campi estivi e per le quali ero costretto a supplicare i loro angeli custodi da mattina a sera perché non cadessero in un burrone o non bruciassero il bosco con i loro bivacchi attorno al fuoco durante le notti stellate.
Il Matteo nazionale visto alla televisione, scherzoso, sornione, con le sue battute al fulmicotone da toscanaccio, non m’è parso per nulla impaurito anche dopo l’elezione a segretario. Non m’è sembrato che abbia assunto quell’aria di sussiego tipica di chi viene a ricoprire ruoli importanti; anzi, ha mantenuto un atteggiamento di sicurezza sia nell’avviare progetti “a distanza zero tempo” che nel fare proposte impossibili.
Pensando a Matteo, a Roma tra senatori, deputati e burocrati d’alto livello, vecchi volponi che sono sopravvissuti a tutte le svolte, m’è parso che lui sia caduto nella fossa dei leoni come il giovane Daniele di biblica memoria. Immaginando i ruggiti, i denti appuntiti di Dalema, Berlusconi, Grillo, Bersani, ma pure dei suoi compagni di cordata, sono arrivato alla conclusione che solamente il buon Dio può salvarlo da una “morte” certa. Eppure la Bibbia racconta che anche Daniele è uscito indenne dalla fossa dei leoni; allora, perché il Signore non potrebbe ripetere un miracolo che ha già fatto e che ha funzionato? L’arcangelo Gabriele ha pure rassicurato la giovane vergine Maria, anche lei tremebonda ed indifesa di fronte ad una “proposta impossibile”, che “nulla è impossibile a Dio”.
Rasserenato da questa vicenda raccontata dalla Bibbia, anch’io continuo a sperare “contro ogni speranza” che Renzi ce la faccia! Però, per buona sicurezza, gli lancio una corda, pregando ogni giorno il suo angelo custode che s’accordi con gli angeli custodi dei suoi “nemici”, ma pure dei suoi “amici”, perché gli spianino la strada in maniera che la possa spuntare senza perdere le ali.
18.12.2013