Ho sbagliato e sono contento!

Normalmente, quando uno sbaglia in una sua valutazione, rimane amareggiato, quasi deluso di se stesso. Almeno a me capita così! Però ultimamente, di fronte a certi eventi di ordine politico, ho avuto una reazione opposta; infatti sono stato felice di aver sbagliato.

So di aver affermato, e non una sola volta, che dopo la chiusura per vecchiaia della Democrazia Cristiana, i cattolici che si erano spalmati nei vari partiti di centrodestra e di centrosinistra mi avevano profondamente deluso. Ero convinto che su valori autenticamente cristiani, sia che essi militassero da una parte che dalla opposta sponda, si sarebbero trovati d’accordo ed avrebbero fatto fronte comune indipendentemente dalla disciplina dei relativi partiti. M’era però parso che le cose non andassero così e che invece essi si fossero fatti fagocitare dalla mentalità, dalle scelte ideali degli opposti schieramenti e si fossero ridotti ad essere solamente dei porta acqua della destra o della sinistra.

Le ultime complesse e controverse vicende del nostro Paese mi hanno invece fatto comprendere che i cattolici rosa o azzurri, in realtà sono diventati evangelicamente “lievito” sia da una parte che dall’altra. E se, in qualche modo, l’Italia ha, nonostante tutto, un governo, lo dobbiamo ai cattolici che militano negli opposti schieramenti e che, seppur con fatica, sono riusciti a proporre e forse anche ad imporre uno stile di relativo rispetto, di comprensione e di collaborazione, nonostante gli orientamenti di fondo tanto diversi.

Non mi pare che lo “zoccolo duro” dei rispettivi partiti sia totalmente messo fuori gioco, però sicuramente è stato costretto all’angolo e messo in minoranza. Ho la sensazione che i cattolici in politica, in questi ultimi vent’anni di diaspora della vecchia “casa comune”, siano riusciti a spostare pian piano l’asse ideologico e comportamentale dei due maggiori orientamenti politici. Questo risultato non è proprio poco, anche se c’è ancora tanta strada da fare per arrivare ad una politica di dialogo, di confronto e di una dialettica costruttiva.

Mi pare che all’orizzonte del Paese siano comparsi, con funzioni non marginali, ma anzi di primo piano, alcuni cristiani seri, credibili e capaci, che non hanno nulla da spartire con la vecchia nomenclatura dei rispettivi partiti, quasi sempre faziosa, intransigente e polemica.

A livello politico io, che mi sono sempre considerato un uomo della strada – quindi ben lontano dai politici di professione – ho la sensazione che gli uomini come Monti, Letta, Alfano, Renzi e tanti altri, pur con i loro limiti e le difficoltà del momento, facciano onore alla loro matrice cristiana, siano credibili ed offrano speranza almeno agli italiani non settari. Di questo ringrazio il Signore e la sua Chiesa.

11.10.2013

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