Birbanti!

Sono ben cosciente che è fin troppo facile sparare nel mucchio. I politici poi sono da sempre il bersaglio naturale e preferito da parte della gente comune. Non per nulla circola da sempre quel detto popolare con il quale si imputa ogni responsabilità ai politici: “Piove? Governo ladro!”

Io ho fatto il parroco per 35 anni e ancor oggi ho qualche responsabilità di ordine sociale e so quanto sia difficile accontentare tutti, e quanto ogni cittadino, essendo unico ed irripetibile, abbia un suo pensiero ed una sua soluzione ai problemi della vita.

Quando a Radio Radicale ho modo di seguire i vari interventi alla Camera e al Senato, mi rendo perfettamente conto di quanto sia difficile mediare, comporre e fare uscire la soluzione migliore e più opportuna tra tanti interventi, spesso intelligenti e tanto spesso diversi e talora opposti l’uno all’altro. Detto questo però, credo che sempre si debba trovare una soluzione, magari di compromesso, ma che tenga conto del bene superiore. Questo lo si trova nelle famiglie, nelle parrocchie ed in molti Comuni.

Non mi meraviglia né mi preoccupa tanta diversità di proposte, anche perché sono convinto che la diversità è una ricchezza ed è quasi un setaccio o meglio un crogiolo, che purifica e che fa emergere il meglio. Però quando mi accorgo che si manifesta perfino troppo è evidente che l’obiettivo inconfessato è il bene del partito e non quello del Paese; allora mi capita di sbottare con epiteti che non so se siano troppo cristiani.

Talvolta, contro i soliti protagonisti che entrano in casa mia attraverso il televisore, mi scapperebbe qualche parolaccia, tipo “carogna!”, che però, per motivi pastorali, traduco con “birbanti!”.

In questi giorni sono costretto a seguire con disgusto e con rabbia le solite manfrine: il PDL che usa il pretesto dell’IMU ogniqualvolta i soliti sondaggi lo indicano in crescita o per difendere l’indifendibile. E dall’altra parte il PD e la vecchia nomenclatura in particolare, poco interessata che emergano le migliori e più ricche personalità o che si trovino rimedi per l’Italia, ma tutta tesa a sopravvivere. Capisco che si incontrino delle enormi difficoltà a governare un Paese che non ha ancora punti di riferimento comuni e che spesso vive con le logiche degli staterelli prerisorgimentali, però un minimo di buona volontà ed amor di Patria dovrebbero convincere a convivere e a trovare un denominatore comune! In Germania non governa da anni la “grande coalizione” senza tanti mal di pancia? E perché da noi questo non dovrebbe esser possibile?

12.08.2013

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