Più di una volta m’è capitato di irritarmi e giudicare leggero e fatuo un certo modo di agire delle donne, che spesso pare facciano fatica a trattenersi nell’esprimere la loro istintiva ammirazione alla vista di un uomo dai tratti armoniosi e fortemente virili. M’è anche capitato talvolta, avendo confidenza e familiarità con certe donne, di sbottare dicendo: «Un uomo lo si giudica dall’intelligenza, dalla bontà, dai valori che persegue, dalla finezza d’animo, non con criteri di ordine estetico!»
Pian piano mi pare di aver capito ed anche accettato che per una donna la propria e l’altrui bellezza sia un qualcosa di connaturato alla femminilità e perciò, facendo parte integrante del suo DNA, non deve esser loro imputato a superficialità o leggerezza questo loro modo di reagire di fronte al bello. Da quando poi ho preso una certa dimestichezza con “la teologia della bellezza”, che oggi pare sia tanto in auge, ho cominciato ad apprezzare questa virtù propria delle donne, a meno che essa non scenda a livello di fatuità, di malizia, o sia un modo per adescare ed irretire il maschio in questa ragnatela pericolosa.
Oggi, con la crisi delle vocazioni, capita purtroppo di incontrare spesso preti con la pancia e suore un po’ rotondette ed avvizzite. Due settimane fa però sono stato felicemente sorpreso e quasi “immagato” di fronte ad uno spettacolo che da tempo non vedevo e che mi ha fatto molto bene anche a livello spirituale. E’ avvenuto in occasione dell’incontro a Roma dei chierici che stanno preparandosi al sacerdozio e delle novizie, ossia delle ragazze che invece si stanno preparando ai voti di povertà, castità ed obbedienza. La piazza di San Pietro era gremita di questa bella e fresca gioventù, che credo sia giunta da tutto il mondo per ascoltare il nuovo Papa. Anche la televisione di Stato, sempre abbastanza parca nell’inquadrare questi avvenimenti di carattere religioso, ha dedicato delle splendide videate ai volti di questi ragazzi e ragazze di Dio.
Confesso che sono rimasto attonito e commosso di fronte a tanta armonia e a tanta bellezza. Ho avuto la netta sensazione che gli ideali e le scelte coraggiose e generose di queste ragazze e di questi ragazzi offrissero un valore aggiunto alla loro bellezza propria della gioventù.
Mi auguro e prego dal profondo del cuore che questa gioventù sappia maturare e donare al nostro mondo quell’incommensurabile ricchezza spirituale che è dentro al loro spirito e di cui il mondo ha bisogno, perché il dono di Dio è giusto che sia offerto in splendide e sublimi custodie umane.
13.08.2013