finalmente un galantuomo

Uno che molti, specialmente tra i burocrati, ritengono un difetto – io lo reputo un pregio – è la fretta, o almeno la sollecitudine nell’affrontare e possibilmente risolvere al più presto possibile i problemi che incontriamo sul nostro cammino.

Ritorno ancora una volta su una cosa che i lettori de “L’Incontro” conoscono, ma lo faccio perché spero di dare un’ulteriore picconata ad un sistema ed una mentalità che io reputo essere almeno una delle cause della crisi finanziaria in cui si dibatte il nostro Paese.

Al Centro don Vecchi di Campalto, dopo due anni di carte e controcarte presentate all’assessore alla viabilità, avv. Ugo Bergamo, e al responsabile dell’Anas, pagando tutto noi della Fondazione Carpinetum, siamo riusciti a mettere in relativa sicurezza la possibilità di salire e scendere dall’autobus di via Orlanda per recarsi in qualsiasi luogo. Rimane però l’inghippo che i nostri 80 anziani residenti al Centro, se vogliono fare quattro passi per sgranchirsi le gambe, non hanno che la possibilità di fare il giro della casa, perché chi imbocca via Orlanda è come se avesse deciso, non di fare una morte dolce, ma metter fine ai propri giorni stritolato sotto un camion. Quindi la pista ciclopedonale per andare a Campalto non è uno sfizio o un capriccetto da amanti del podismo o della bicicletta, ma una assoluta necessità per sopravvivere.

Fortuna volle che un consigliere della Fondazione conoscesse l’assessore Maggioni, un giovane professionista al quale, da bambino, gli scout hanno passato la mentalità che vivere vuol dire “servire”. Un mese fa abbiamo avuto un colloquio con l’assessore Maggioni per esporgli il problema. Dopo quindici giorni è venuto un suo funzionario per prenderne visione, dopo un mese è stato predisposto il progetto di fattibilità dal quale ho capito che per fare la pista ci vogliono tanti permessi quanti per costruire la torre Cardin in Piazza San Marco.

Questa mattina c’è stato presentato il progetto, fra quindici giorni l’assessore ha ordinato che i suoi funzionari prendano contatto con l’Anas. Quindi comincerà l’iter per la costruzione. Si spera che nella prossima primavera si dia l’avvio a questa pista indispensabile, anzi improrogabile.

L’incontro mi ha fatto quanto mai contento sia perché sembra che finalmente si sia imboccata la strada giusta, sia soprattutto perché spero d’aver finalmente incontrato un amministratore intelligente, concreto e determinato. Di questi tempi questo non è sicuramente poco!

18.07.2013

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