“Zitelle e zitelli”

Appena morto papa Giovanni c’è stato il solito furbetto interessato che ha pubblicato un volumetto dal titolo quanto mai stuzzicante: “I fioretti di papa Giovanni”. Qualcuno mi ha regalato il volume che in verità non rappresentava un granché, ma che sollecitava la curiosità. Si trattava di una antologia di fatterelli e di affermazioni singolari attribuiti al “Papa buono”. Di certo credo che nessuno potesse giurare sulla veridicità delle cose scritte, comunque erano in linea con il tipo di personalità di questo Papa della collina bergamasca.

Credo che su Papa Francesco ci sia già materiale per un volumetto del genere anche se sono pochi mesi da che s’è fatto conoscere al grande pubblico. Io ho auspicato che qualcuno dalla penna facile e brillante si dia da fare per raccogliere fin da subito “detti e fatti” di Papa Bergoglio, io comunque ne vado annotando quasi uno al giorno di questi interventi espressi con battute semplici e sempre felici.

Sabato è stata la volta dell’invito ai seminaristi e alle novizie suore a non diventare “zitelle e zitelli”.

A qualche buontempone o a qualche criticone la battuta potrà sembrare quasi ingenua e fuori tempo, ma a me pare estremamente onesta e pertinente. Nella mia lunga vita, specie quando c’erano ancora in abbondanza giovani preti e frati, ma soprattutto giovani suore, quante storpiature, quanta dissennatezza da parte di certe superiore o di maestre delle nostre novizie, che in nome delle “sante regole”, del carisma del santo fondatore, di un misticismo malinteso e di una spiritualità grezza, furono irrispettose di quella originalità della persona, che è una delle “meraviglie di Dio”, il quale spande il suo splendore dando ad ogni persona un raggio particolare ed unico della sua luce!

Personalità forti, belle, intelligenti, furono soffocate e storpiate sotto il rullo compressore di una formazione gretta e per nulla cristiana, che pretendeva di ridurre a stampo le anime generose che facevano la scelta di dedicarsi totalmente al servizio del messaggio di Gesù e delle attese dell’uomo.

Ho ancora nell’animo certi abatini col collo torto, certe suore alle quali si toglieva, con dei goffi, informi tonaconi, libertà e bellezza. Papa Francesco, con la sua trovata sorridente ed accattivante, ha fatto saltare almeno lo speco, la muraglia cinese.

Mi auguro che il nostro Papa continui ad umanizzare chi, volendo seguire i consigli evangelici, non sia costretto a vestire da spaventapasseri, sperando poi che si proceda valorizzando l’infinita ricchezza della persona, di ogni persona.

06.07.2013

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