Ebbrezza da libertà

Normalmente si pensa che i poeti siano delle persone campate in aria e che la poesia sia un sogno che sboccia dall’illusione. Io però sono portato a pensare che le cose non stiano proprio così, anzi credo che una lettura in chiave poetica, della realtà, sia il modo più bello e più vero del vivere.

Questa mattina la pagina del Vangelo che ho letto durante l’Eucarestia, è forse la più poetica di tutto il Nuovo Testamento ed è pure la pagina che ci offre una chiave per vivere una vita dove il sogno può diventare felice realtà. Ho letto, con ebbrezza interiore, le parole del Vangelo: “Non preoccupatevi della vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né di quello che indosserete: la vita non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo che non seminano, non mietono, non raccolgono nei granai, eppure il Padre vostro li nutre. Non valete voi forse più di loro? E per il vestito perché vi preoccupate? Osservate i gigli del campo: non faticano e non filano, eppure nemmeno Salomone vestiva come loro. Non preoccupatevi, il Padre vostro infatti sa che ne avete bisogno. Cercate anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”.

Ricordo che due ragazzi che erano venuti da me per scegliere le letture per le loro nozze, scelsero proprio questa pagina del Vangelo. Siccome era la prima volta che mi accadeva, domandai loro: «Come mai una lettura così lontana dalle problematiche del matrimonio?» Mi risposero: «Sogniamo di vivere una vita libera, non condizionata dai miti correnti, vogliamo fidarci solamente di Dio, vogliamo che il nostro amore sia il fulcro e il primo obiettivo del nostro vivere».

Son passati tanti anni, non so se si sia realizzato il loro sogno, però ricordo con gioia e nostalgia i loro volti e la loro scelta. Sono convinto che avessero ragione: a fidarsi di Dio è sempre giusto. Caricarci sulle spalle tutte le difficoltà del vivere finisce per farci soccombere e comunque farci vivere una vita amara e piena di angoscia.

So che il Signore ha ragione, però ho paura – per non dire che ho la certezza – di essere ancora risucchiato da una mentalità sbagliata, ma che sono costretto a respirare da mane a sera. Quanto desidererei fare un salto e liberarmi di questo peso gravoso e per dipiù inutile!

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