L’avventura del pulmino

Lo scorso anno il presidente della municipalità ha accompagnato al “don Vecchi” una ragazza piuttosto avvenente per farmi una richiesta-proposta: ossia mi chiedeva se io avrei gradito la fornitura, a titolo gratuito, di un “doblò” attrezzato con carrello sollevatore per trasporto di persone disabili.

La cooperativa che proponeva l’operazione avrebbe fornito l’automezzo, pagato l’assicurazione e il bollo e l’avrebbe ceduto con un tipo di comandato gratuito per quattro anni rinnovabili.

D’istinto mi venne da pensare: “Troppa grazia, sant’Antonio!”.

Poi questa agente della cooperativa illustrò tutti gli aspetti dell’operazione: il Comune e la Fondazione avrebbero avallato, con atto formale, la raccolta della pubblicità presso le aziende cittadine, per cui l’automezzo sarebbe apparso come il manto di un leopardo, ma con macchie di misura e di colore diversi in rapporto alle “icone” richieste dalle singole ditte.

Sembrava che la somma necessaria – cinquantamila euro – sarebbe stata reperita in pochi mesi, ma la crisi economica rallentò decisamente la raccolta. Le aziende, anche le più sane, sono piuttosto guardinghe oggi nello sborsare denaro per farsi pubblicità. Spesso mi giungevano telefonate dalle ditte interpellate, per garantirsi che non ci fossero inganni. Comunque, anche se con una certa fatica, siamo arrivati in porto e con un rito solenne, ci è stato consegnato l’automezzo.

L’impresa m’ha fatto felice per più motivi, da un lato perché il “don Vecchi” è oggi, presso i cittadini, un ente riconosciuto, stimato e meritevole di essere aiutato, e dall’altro lato perché l’automezzo, con l’attrezzatura per il trasporto di disabili, ci è quanto mai utile per accompagnare gli anziani presso gli ambulatori per le visite mediche che oggi sono quanto mai frequenti. Ora si tratterà di reperire tra i residenti un volontario e il servizio sarà bell’e pronto ed efficiente.

Attualmente il parco macchine del “don Vecchi” e delle associazioni che vivono in simbiosi, è ormai rilevante: cinque furgoni, dei quali uno con frigo e due doblò. L’azienda sta prendendo consistenza!

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